Castillo Perù Washington
ph larepublica.pe

Perù, Castillo: «non siamo comunisti né contro la proprietà privata»

Queste le dichiarazioni del neo presidente del Perù Pedro Castillo che in questi giorni si trova alla Casa Bianca.

Whashington, 24 settembre 2021 – Il presidente peruviano Pedro Castillo ha assicurato a Washington, dove svolge il suo primo viaggio all’estero dopo la sua elezione alla massima carica dello Stato, che «il Perù non è un Paese comunista che vuole espropriare la proprietà privata», ammettendo però che attualmente «la corruzione è molto presente».

Prendendo la parola ieri davanti al Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), riferisce il quotidiano La Republica di Lima, Castillo ha prima rivolto un saluto alle popolazioni indigene del suo Paese, e poi ha tracciato un quadro preoccupante della situazione sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. Illustrando quindi il clima economico peruviano, il capo dello Stato ha sottolineato che «non siamo comunisti, non siamo arrivati al potere per espropriare i beni di nessuno. E neppure siamo venuti per spaventare gli investimenti stranieri». Al contrario, ha proseguito, «invitiamo i grandi imprenditori a venire in Perù, che è Nazione mineraria capace di generare ricchezza. Una ricchezza però – ha avvertito – che deve andare a beneficio di tutti i nostri cittadini». Citando quindi uno dei problemi più gravi che il suo governo si trova ad affrontare, ha menzionato la corruzione. «Nel nostro territorio – ha indicato – ci sono alti funzionari pubblici che non rispondono alla giustizia, ed abbiamo ministri, deputati, governatori e presidenti latitanti perché coinvolti in grandi processi di corruzione».

«Ci sono da noi così tanti corrotti – ha concluso con enfasi – che potremmo esportarne un certo numero senza problemi!». (Fonte Ansa)

Perú, Castillo: «no somos comunistas ni estamos en contra de la propiedad privada»

Estas son las declaraciones del nuevo presidente de Perú Pedro Castillo quien se encuentra actualmente en la Casa Blanca.

Whashington, 24 de septiembre de 2021 – El presidente peruano Pedro Castillo aseguró a Washington, donde realiza su primer viaje al exterior luego de su elección al máximo cargo del Estado, que «Perú no es un país comunista que quiera expropiar la propiedad privada», admitiendo. sin embargo, que en la actualidad «la corrupción está muy presente».

En declaraciones ayer ante el Consejo Permanente de la Organización de los Estados Americanos (OSA), informa el diario La República de Lima, Castillo primero dirigió un saludo a los pueblos indígenas de su país, y luego trazó un cuadro preocupante de la situación de salud vinculada a la pandemia de Covid-19. Ilustrando así el clima económico peruano, el mandatario destacó que «no somos comunistas, no hemos llegado al poder para expropiar bienes de nadie. Tampoco venimos a asustar a las inversiones extranjeras». Por el contrario, continuó, «invitamos a grandes empresarios a venir al Perú, que es una nación minera capaz de generar riqueza. Una riqueza sin embargo -advirtió- que debe beneficiar a todos nuestros ciudadanos». Por eso, citando uno de los problemas más graves que enfrenta su gobierno, mencionó la corrupción. «En nuestro territorio -indicó- hay altos funcionarios públicos que no responden a la justicia, y tenemos ministros, diputados, gobernadores y presidentes fugitivos porque están involucrados en grandes procesos de corrupción».

«¡Hay tantos corruptos en nuestro país – concluyó con énfasis – que podríamos exportar una cierta cantidad sin problemas!» (Fuente Ansa)

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