Julian Assange

Presidente colombiano Petro rinnova la sua solidarietà ad Assange

“Condannarlo è condannare la libertà di stampa”

Bogotá, 21 febbraio 2024 – Il presidente colombiano Gustavo Petro è tornato a manifestare «tutta la sua solidarietà» al giornalista Julian Assange, di cui un tribunale a Londra sta decidendo la possibile estradizione negli Stati Uniti dove potrebbe essere condannato ad una pesantissima pena carceraria. «Tutta la mia solidarietà a Julian Assange, condannarlo è condannare la stampa libera ed essere complici delle violazioni dei diritti umani della popolazione del sud, esclusa, povera e bombardata».

All’inizio di febbraio Petro aveva già manifestato il suo sostegno a Assange nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Onu, dove il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva aveva chiesto di «preservare la libertà di stampa e, pertanto, la liberazione di Assange», in carcere dal 2010, dopo aver denunciato i possibili crimini di guerra Usa in Iraq e Afghanistan.

In dichiarazioni ai media il capo dello Stato colombiano aveva sottolineato inoltre: «Julián Assange è un giornalista, punto. Quello che faceva era lavoro giornalistico, punto. Ed è in carcere da molto tempo per il suo lavoro giornalistico».

spagna

Presidente colombiano Petro renueva su solidaridad con Assange

“Condenarlo es condenar la libertad de prensa”

Bogotá, 21 de febrero de 2024 – El presidente colombiano, Gustavo Petro, ha vuelto a expresar “toda su solidaridad” con el periodista Julian Assange, cuya posible extradición a Estados Unidos está siendo decidida por un tribunal de Londres donde podría ser condenado a una gravísima prisión. oración. «Toda mi solidaridad con Julian Assange, condenarlo es condenar a la prensa libre y ser cómplice de las violaciones de los derechos humanos de la población del sur, excluida, pobre y bombardeada».

A principios de febrero, Petro ya había expresado su apoyo a Assange en la Asamblea General de la ONU, donde el presidente brasileño, Luiz Inácio Lula da Silva, había pedido “preservar la libertad de prensa y, por tanto, la liberación de Assange”, en prisión desde 2010, tras haber denunciado posibles crímenes de guerra estadounidenses en Irak y Afganistán.

En declaraciones a los medios, el jefe de Estado colombiano también subrayó: «Julián Assange es periodista y punto. Lo que hizo fue trabajo periodístico y punto. Y lleva mucho tiempo en prisión por su trabajo periodístico”.

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