Santo Domingo capitale gastronomica dei Caraibi

Per il secondo anno consecutivo la città di Santo Domingo è stata nominata capitale gastronomica dei Caraibi dall’Accademia Ispanoamericana della Gastronomia, della quale fanno parte 14 paesi dell’America latina. L’Academia, riunita nell’Assemblea Generale a Madrid del febbraio scorso, ha conferito tale riconoscimento con l’obiettivo di inserire la capitale della Repubblica Dominicana tra le destinazioni gastronomiche di punta, far conoscere la deliziosa cucina creola e l’ampia offerta gourmet, oltre a contribuire allo sviluppo del turismo dominicano e alla crescita economica nell’isola. La cucina dominicana è unica perché affonda le radici nel patrimonio di differenti culture, quella dei primi abitanti, gli indiani Tainos, così come quelle della tradizione spagnola e africana. Da questo melting pot discende la gastronomia dell’isola, che acquisisce sempre più un carattere proprio e giorno dopo giorno si arricchisce di nuove influenze, inclusa la cucina asiatica, con alcuni tocchi di cucina sperimentale e fusion.

Dal 15 al 19 maggio, Santo Domingo, Capitale Gastronomica dei Caraibi 2019, ospiterà Taste, il festival gastronomico più importante di tutti i Caraibi, giunto alla sua decima edizione. L’evento sarà un’occasione unica per i professionisti del settore e i buongustai per scoprire la varietà culinaria della Repubblica Dominicana, risultato delle numerose culture e influenze dell’isola. Info: www.taste.do

I piatti dominicani sono ricchi e numerosi: si va dalle zuppe e dagli stufati alle fritture offerte lungo la strada, ai dolci a base di cocco. Al classico piatto caraibico a base di riso e fagioli si aggiungono le specialità uniche della Repubblica Dominicana. L’Ente del Turismo della Repubblica Dominicana (www.godominicanrepublic.com/it/) presenta così alcuni dei piatti più comuni, che si possono gustare sia nei ristoranti che ai bordi delle strade, per intraprendere una vera e propria “avventura culinaria” nel paese caraibico.

PIATTI PRINCIPALI

La colazione consiste in un piatto familiarmente chiamato los tres golpe”, i tre colpi: mangú, una pietanza tipicamente dominicana composta da un purè di banane verdi condito con cipolle rosse cotte nell’aceto, formaggio fritto e salame fritto. Per buona misura si possono aggiungere anche delle uova fritte.

Mangù. Foto: Ente TUrismo Repubblica Dominicana

Il pranzo è il pasto principale della giornata. La pietanza tipica è la bandera dominicana, un piatto abbondante di riso e fagioli accompagnati da pollo o altra carne e da un’insalata con avocado e tostones (frittelle croccanti di banane verdi). Esistono molte varietà di riso, come il moro con guandules, o riso con piselli dei tropici; un altro piatto a base di riso è il locrio, che assomiglia alla paella spagnola, a base di riso condito e di pollo o altra carne.

Bandera Dominicana. Foto: Ente Turismo Repubblica Dominicana

Il Sancocho ha una grande importanza simbolica, perché spesso viene preparato nelle occasioni speciali, come la vigilia di Capodanno e consumato con la famiglia; si tratta di un denso stufato a base di pollo, maiale, yucca, patate dolci, banane verdi e patate. Viene servito con una scodella di riso bianco e fette di avocado. C’è chi sostiene che possa curare i postumi di una sbornia.

Un’altra tipica pietanza dominicana sono i pasteles en hoja, spesso preparati a Natale. Rappresentano la versione dominicana dei tamales, ma vengono preparate con un impasto di banane verdi, ripieno di carne e avvolto in una foglia di banano.

Il Mofongo è un piatto originario di Porto Rico, ma i Dominicani hanno la propria versione di questa pietanza a base di purè di banane verdi, aglio e carne di maiale o gamberetti.

Passando da una regione all’altra si troveranno specialità diverse, influenzate dalla cultura locale. A Samaná, per esempio, il pesce è spesso cotto nell’acqua di cocco, un retaggio afroamericano e sul menù si trova anche il pescado con coco (pesce con cocco). Nel nord-ovest, la carne di capra è un alimento base, mentre nella regione montuosa centrale si trovano comunemente dei ristoranti con carne alla griglia (parrilladas) lungo le strade. Il pesce, naturalmente, ha un ruolo di rilievo nella dieta locale. Nei villaggi e nelle città sulla costa, quali Bayahibe, Sánchez, Sabana de la Mar, Samaná, Puerto Plata e altri, si può gustare il pesce più fresco, direttamente dal mare alla tavola, in particolare il dentice rosso. Un altro piatto tipico delle spiagge dominicane è il pescado frito, pesce fritto con tostones (frittelle di banane verdi), avocado e yaniqueque (focaccia fritta sottile e croccante).

Pescado. Foto: Ente Turismo Repubblica Dominicana

DOLCI

I Dominicani hanno una vera passione per i dolci di tutte le forme e dimensioni. Spesso si vedono persone in coda davanti a una pastelería, in attesa di ritirare le loro ordinazioni o consumarle sul posto. Un dolce esclusivo della Repubblica Dominicana è la habichuela con dulce, un dessert a base di fagioli dolci, consumato soprattutto nel periodo pasquale, ma reperibile in molte panetterie e pasticcerie anche in altri periodi dell’anno. I dolci più popolari sono a base di cocco, latte e mais. Il coconete è un biscotto al cocco rotondo e croccante; la torta tres leches è assolutamente da provare, come pure il majarete, un budino di mais dolce cosparso di cannella e noce moscata. Anche la frutta caramellata è molto comune, in particolare fette di papaya disidrata e inzuppata in uno sciroppo dolce. Nel clima caldo della Repubblica Dominicana, un modo consueto di rinfrescarsi, oltre ai succhi di frutta, è il frío frío, una sorta di granita preparata con sciroppi di vari gusti.

CIBI DA STRADA

I Dominicani amano consumare i cibi da strada, soprattutto la sera. Uno dei più gettonati è il chimichurri, o chimi, succulenta versione dominicana dell’hamburger, fatta con pane bianco tostato farcito con carne alla griglia, cavolo, cipolle e pomodori, con l’aggiunta di maionese e ketchup; viene servito in un sacchettino di plastica per intercettare i pezzetti che si staccano e che va poi svuotato manualmente. Il Pica pollo (pollo fritto) è tra i cibi di strada più comuni, come pure il chicharrón de cerdo (cotiche di maiale fritte). Per i nottambuli c’è lo Yaroa, una specie di lasagna con strati di pollo, manzo, banane verdi, formaggio e patatine fritte, cotta al forno e condita con maionese e ketchup. Il Picalonga è un mix di carni di maiale (comprese le interiora e il sanguinaccio) che a volte si vedono penzolare dai carretti dei venditori, in attesa di essere cotte. Gli snack da divorare in un boccone comprendono i catibias (yucca impanata con ripieni di carne a scelta o di pesce, come granchi e molluschi in conchiglia) e i quipes, variante del kibbeh libanese.

FRUTTA

Gli amanti della frutta troveranno il loro paradiso nei negozietti di quartiere, dove spesso i venditori affettano i loro prodotti sul momento per preparare gustose macedonie, ma anche nei mercati, lungo le strade principali e praticamente ovunque. Oltre alle solite banane e papaya, localmente chiamate guineo e lechosa, si possono gustare il frutto della passione (molto comune ed economico), manghi di numerose varietà, zapote (sapotiglia), granadillo, guanabana (graviola), carambola, tamarindo, cocco, ananas, guava e molti altri. Esistono anche frutti dalle proprietà medicinali, come la jagua, che non viene mangiato, ma da cui viene estratto un succo un tempo utilizzato dai Taino come inchiostro per il corpo e oggi conservato e consumato per il ferro e per rafforzare le difese immunitarie; il caimito (melastella), che cura i dolori di stomaco; il níspero (nespola), che è ricco di potassio, magnesio, ferro e calcio.

Frutta dominicana. Foto: Ente Turismo Repubblica Dominicana

Nelle giornate più calde ci si può rinfrescare con un succo di canna da zucchero non diluito, di tamarindo o con una batida, un frappè con latte condensato e frutta a scelta, con o senza zucchero. Li si trova nei caffè, nei ristoranti e nelle bancarelle lungo le strade. La batida tipica della Repubblica Dominicana ha un nome curioso: Morir Soñando (“morire sognando”) ed è preparata con latte e succo di arancia fresco.

LIQUORI

La Mamajuana è una bevanda assolutamente da provare quando si visita la Repubblica Dominicana. Si trova quasi ovunque: nei negozi di souvenir, ristoranti, mercati, lungo le strade, ecc. È una bevanda alcolica, preparata con una miscela fermentata di cortecce d’albero, erbe, vino rosso e rum. Considerato l’alto tasso alcolico e le qualità afrodisiache, non se ne dovrebbe bere più di una sorsata per volta. Se si vuole portarla a casa, è consigliabile acquistare la mamajuana liquida, non quella contenente corteccia.

Nella Repubblica Dominicana vengono prodotti diversi tipi di birra, compresa quella artigianale, in vendita in alcune località. La marca più nota è la Presidente, conosciuta in tutto il mondo e prodotta dalla Cervecería Nacional Dominicana dal 1935. Comprende le varianti Light e Black, quest’ultima più corposa e con un alto tasso alcolico (6%). Nella Repubblica Dominicana si usa andare in un colmado (uno dei tanti negozietti di alimentari) o al ristorante e ordinare una fría (una fredda) o una vestida de novia (vestita da sposa), cioè una bottiglia così fredda da essere ricoperta da un sottile strato di ghiaccio bianco. La versione grande è per più persone che la bevono in piccole tazze. Altre marche comuni sono Bohemia, a base di pilsner, e Quisqueya.

Il rum dominicano è prodotto da diversi grandi marchi: i due più noti sono Brugal e Barceló. Il Ron Bermúdez, nelle varietà pregiate “blanco” e “dorado”, risale al XIX secolo. Il Ron Macorix ha guadagnato consensi in anni recenti grazie alle versioni aromatizzate con spezie, ananas e cocco.

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