L’Italia protesta. Una settimana di manifestazioni contro le misure anti Covid. Ieri in piazza il mondo dello spettacolo, oggi quello del ballo

Dopo la firma dell’ultimo Dpcm da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dello scorso sabato, quella appena trascorsa è stata una settimana di proteste, manifestazioni alcune delle quali finite con violenti scontri. Prima Napoli con la gente in piazza contro chiusure e coprifuoco, poi Roma, Catania, Torino e Milano, purtroppo con casi di infiltrazioni di frange violente di ultrà ed estremisti di destra e sinistra che hanno dato vita ad scontri con le forze dell’ordine. E le proteste proseguono. Ieri a Milano in piazza della Scala e nelle principali piazza italiane hanno manifestato lavoratori del mondo dello spettacolo, della musica e della cultura in piazza della Scala.

A Milano il sindaco sala ha incontrato i manifestanti

“Se io potessi indebitare un Comune solido come il Comune di Milano per sostenere voi, attraverso la spesa, io lo farei” ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo alla manifestazione. “I Comuni possono indebitarsi per fare investimenti, non possono indebitarsi per sostenere la spesa corrente, Questa è la regola generale e per me è sbagliata perché oggi la spesa è un investimento. ha aggiunto Sala, “in questo momento c’è un problema di sopravvivenza, di capacità di tirare avanti non per sei giorni ma per sei mesi presumibilmente perchè di vaccini si parla tanto ma c’è poca certezza su quando arriveranno”.

Protestano anche i gestori delle palestre

I gestori delle palestre – per citare una categoria – si sono sentiti presi in giro nell’arco di una sola settimana in cui, dalla richiesta di “mettere a norma per lavorare”, si è passati alla chiusura totale, senza possibilità di replica. Inoltre, tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo (teatri e cinema) stanno vivendo l’imposizione del Governo come fondamentalmente ingiusta: se c’erano dei luoghi con le distanze, le garanzie di sicurezza e i posti numerati, quelli erano cinema e teatri. Chiusi anche loro. La tensione sociale ha quindi, raggiunto livelli che non si vedevano dagli anni 80 ed è innegabile che, oltre alla strumentalizzazione  da parte di alcuni gruppi estremisti, delle manifestazioni di Napoli, Roma e Milano che ci sia una reale insofferenza verso delle misure davvero dolorose.

Oggi alle 16 in piazza Castello a Milano manifesta il mondo della danza e del ballo.

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