Ecuador: rivolta popolare, governo disponibile a dialogo con Conaie

Le manifestazioni hanno raggiunto anche la capitale Quito
Quito, 16 giugno 2022 – Dopo tre giorni di proteste antigovernative su scala nazionale da parte della Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) che hanno portato al temporaneo arresto del titolare di questa organizzazione, Leonidas Iza, ora le autorità ecuadoriane hanno manifestato la loro disponibilità ad un negoziato. All’iniziativa della Conaie, basata su una piattaforma rivendicativa in dieci punti, hanno aderito con il passare delle ore vari altri movimenti sociali, studenteschi e femminili, e le tensioni si sono estese dalle province prevalentemente indigene ecuadoriane anche alla capitale, Quito, occupata ieri per alcune ore da molte migliaia di persone.
In un primo momento il governo ha cercato di minimizzare l’effetto dei blocchi stradali e delle manifestazioni attraverso l’uso della forza pubblica, ma ora, grazie all’intervento di mediazione di numerose personalità ed organizzazioni, ha manifestato disponibilità a sedersi ad un tavolo negoziale con la Conaie. Al riguardo, segnala il portale di notizie Primicias, il ministro dell’Interno Francisco Jiménez h dichiarato ieri pomeriggio che «alcune organizzazioni ci hanno proposto di sederci a un tavolo di dialogo con la Conaie, e ci hanno chiesto se possono formalizzare questa richiesta, e noi abbiamo risposto che non abbiamo problemi». Come contributo a questa prospettiva Iza, dopo aver confermato che lo sciopero a tempo indeterminato e su base nazionale resta in vigore nei diversi territori, ha chiesto alle organizzazioni di base e ai loro simpatizzanti di non generare atti di violenza o cadere in provocazioni. Da parte sua il quotidiano El Comercio propone l’opinione di numerosi analisti, fra cui l’analista politico Pedro Donoso, per il quale «è urgente che il conflitto politico abbandoni le piazze e venga affrontato ad un tavolo negoziale». 
spagna

Ecuador: revuelta popular, gobierno dispuesto a dialogar con Conaie

Las manifestaciones también llegaron a la capital Quito
Quito, 16 de junio de 2022 – Luego de tres días de protestas antigubernamentales a nivel nacional por parte de la Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie) que derivaron en la detención temporal del dueño de esta organización, Leonidas Iza, ahora las autoridades ecuatorianas han demostrado la su voluntad de negociar. Con el paso de las horas, varios otros movimientos sociales, estudiantiles y de mujeres, se sumaron a la iniciativa de la Conaie, basada en una plataforma de reivindicaciones en diez puntos, y las tensiones se extendieron desde las provincias ecuatorianas mayoritariamente indígenas hasta la capital, Quito, ocupada ayer por unas horas. por muchos miles de personas.
En un principio el Gobierno trató de minimizar el efecto de los cortes de ruta y manifestaciones mediante el uso de la fuerza pública, pero ahora, gracias a la intervención mediadora de numerosas personalidades y organizaciones, ha manifestado su disposición a sentarse a una mesa de negociación con la Conaie. Al respecto, informa el portal de noticias Primicias, el ministro del Interior Francisco Jiménezh declaró ayer por la tarde que “algunas organizaciones nos han propuesto que nos sentemos en una mesa de diálogo con la Conaie, y nos han pedido si pueden formalizar esta solicitud, y nosotros respondió que no tenemos problemas”. Como aporte a esa perspectiva, Iza, luego de afirmar que el paro se mantiene por tiempo indefinido y con carácter nacional en los distintos territorios, pidió a las organizaciones de base y sus simpatizantes no generar actos de violencia ni caer en provocaciones. Por su parte, el diario El Comercio ofrece la opinión de numerosos analistas, entre ellos el politólogo Pedro Donoso, para quien “es urgente que el conflicto político salga a la calle y se aborde en una mesa de negociación”.

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