Ciao Sinisa, leone di Vukovar: ora tira calci in Paradiso

L’ex allenatore del Bologna ha perso la sua battaglia contro la malattia

di Mara De Gaetano

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Roma, 16 dicembre 2022 – L’intero mondo del calcio è in lutto. Sinisa Mihajlovic si è spento a 53 anni dopo aver lottato come un guerriero contro la leucemia che gli era stata diagnosticata nel 2019. A dare la triste notizia , tramite un comunicato, i familiari, che hanno definito la sua scomparsa “ingiusta e prematura”. La moglie Arianna, sempre al suo fianco insieme ai loro sei figli, non ha mai smesso di sostenerlo ed incoraggiarlo, soprattutto negli ultimi mesi, durante i quali la malattia ha purtroppo preso il sopravvento. Giocatore d’altri tempi stimato da tutti, e allenatore a volte burbero ma dall’animo gentile, Mihajlovic era nato a Vukovar, in Serbia, il 20 febbraio del 1969. Protagonista indiscusso di annate straordinarie con la Stella Rossa di Belgrado, con cui ha conquistato due campionati jugoslavi, una Coppa dei Campioni ed una Intercontinentale. E’ approdato in Italia alla Roma e, dopo due anni, Eriksson ha deciso di portarlo con sé alla Sampdoria, facendolo diventare uno dei difensori centrali più grandi di sempre.

Poi la Lazio, con un ciclo di innumerevoli vittorie: uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe, una europea e una Coppa delle Coppe. Ha chiuso la sua carriera da
giocatore all’Inter di Mancini, vincendo un altro scudetto, due Coppe Italia ed una Supercoppa Italiana. Una carriera indimenticabile, costellata di successi e di amore da parte dei tifosi di ogni città. E sempre all’Inter, nel 2006, ha dato il via a quella di allenatore, come secondo di Mancini. Nel 2008 è iniziata la sua avventura da primo tecnico del Bologna, prima di passare alla guida di Catania, Fiorentina, nazionale serba, Sampdoria, Milan e Torino. Dopo una piccola parentesi di 9 giorni da dimenticare allo Sporting Lisbona, è tornato nel capoluogo emiliano sostituendo Pippo Inzaghi e annunciando nel corso di una conferenza stampa la sua malattia.

Il cordoglio del mondo dello sport, della politica e dello spettacolo

Man mano che la notizia della scomparsa di Sinisa rimbalzava su tv, radio, quotidiani e in rete.

La commozione del Ministro Matteo Salvini in diretta durante una conferenza stampa: “Nel frattempo e’ arrivato una brutta notizia”. Matteo Salvini, vicepremier e responsabile del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture si commuove in conferenza stampa dopo aver appreso la notizia della morte di Sinisa Mihajlovic.

“Un grande uomo, un grande combattente. Lo ricorderemo come uno dei più forti giocatori serbi che hanno giocato in Italia. Un caro abbraccio alla sua famiglia. Ciao Sinisa, riposa in pace”.  Ministro degli Esteri Antonio Tajani

«Una leggenda del nostro calcio e di quello europeo, e un patriota che ha amato la Serbia con tutta la sua forza» le parole del presidente serbo, Aleksandar Vucic.

“Con Sinisa ci eravamo sentiti 15 giorni fa per andare a prendere un caffe’ visto che abitavamo vicino, era una persona a modo. Era una persona a cui era piacevole da stare vicino. Lo ricordo come compagno di sport; e’ una perdita notevole per il mondo del calcio ma soprattutto per la famiglia”. Lo ha detto Dino Zoff collegato in diretta con RaiNews 24

La platea di Fratelli d’Italia, riunita in piazza del Popolo per il decennale del partito, ha dedicato un applauso a Sinisa Mihajlovic, l’ex allenatore di calcio morto oggi, aprendo un dibattito a cui partecipa anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. «È stato un grande uomo e grande sportivo», è stato detto dal palco mentre i presenti in sala si sono alzati in piedi.

“La Lega Serie A è profondamente addolorata per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, icona di calcio e di vita. La sua classe purissima come calciatore e allenatore, la sua forza e la sua umanità sono un esempio che lascia un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale”. Questo il cordoglio della Lega calcio di Serie A

“RIP Sinisa. La Fiorentina piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e si stringe attorno alla famiglia e ai suoi cari”. Così la società viola in una nota.

“Caro Sinisa, non ci voglio credere. Ho sempre pensato che avresti vinto anche questa battaglia, era troppo presto per andarsene…Oltre ad essere un vero campione, sei stato un uomo coraggioso e generoso: lo hai dimostrato in tutta la tua vita. Conoscerti e passare tanti momenti insieme è stato un grande regalo, ti voglio bene e non ti dimenticherò mai”. Lo scrive su Facebook Gianni Morandi.

“Siamo rattristati e più poveri nel mondo dello sport. Sinisa Mihajlovic non era un cittadino italiano ma era un atleta che aveva deciso di vivere la sua esperienza da giocatore all’inizio e poi da tecnico con la famiglia qui in Italia: in tante città, anche quelle dove non ha giocato o allenato, ha sempre dimostrato di essere una persona speciale, diversa. L’immagine e il prestigio della persona sono secondo me ancora superiori a quelle di un grandissimo giocatore e di un eccellente tecnico”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò,

“L’ho incontrato quand’ero allenatore e lui giocatore, sfidandolo nei derby. L’ho incontrato quando allenavo nella nazionale inglese e lui quella serba e poi a Fox, quando lavorava con noi. Una persona unica, con grandi valori. La cosa più importante è il valore: credere nella gente, nell’onestà. Un uomo vero, un uomo tutto d’un pezzo. Non si piegava, voleva rispetto e dava rispetto. Aveva grande amore per la famiglia e radici a Roma. Era serbo, attaccato giustamente alla sua terra ma la sua seconda casa era Roma. L’uomo vero che ho conosciuto mi ha impressionato nella sua semplicità e sincerità. È una grande perdita per il calcio”. Così Fabio Capello ricorda, ai microfoni di Sky Sport, Sinisa Mihajlovic

Messaggio di cordoglio del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il numero uno dei partenopei lo ricorda così su Twitter: “Se ne va troppo presto un grande uomo. Un allenatore che in passato avevo pensato di portare a Napoli. Una persona di grande spessore umano. Un lottatore che ha sfidato la malattia con il coraggio di un leone. La mia personale vicinanza a tutta la sua famiglia. Ciao Sinisa”.

“Ciao amico mio, mi mancherai”. Con questo post pubblicato su Instagram, Francesco Totti ha voluto ricordare Sinisa Mihajlovic. Il 28 marzo 1993, giorno del debutto dello storico capitano in Serie A, il serbo segnò la rete del definitivo 2-0 con il quale la Roma espugnò il “Rigamonti” di Brescia.

Il commissario tecnico Roberto Mancini, legato da una profonda amicizia con Sinisa Mihajlovic, nella giornata di oggi ha raggiunto la clinica Paideia, dove si e’ spento il tecnico serbo, e vi e’ rimasto fino alle 19:35.

Con un post su Twitter, il patron del Monza Silvio Berlusconi ha commentato la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: “Sinisa Mihajlovic è stato un grande calciatore ed un allenatore di grande capacità, serietà e talento. Impegnandosi col mio Milan, prima ancora che un professionista esemplare, si è fatto apprezzare e ammirare come uomo”.

“Con grande dolore apprendo della morte di Siniša Mihajlovic”. Così Cesare Cremonini sui social. “Ho avuto la fortuna di conoscerlo e ammirare la sua straordinaria forza e umanità- scrive il cantautore- la gentilezza allegra e generosa con cui si esprimeva con gli amici incontrati qui a Bologna, i gesti colmi di amore rivolti verso i suoi cari. Grazie Sinisa. Le mie più sincere condoglianze e vicinanza alla sua famiglia”.

«Tutti in Uefa sono profondamente rattristati nell’apprendere della morte di Siniša Mihajlović. Vincitore della Coppa dei Campioni con la Stella Rossa nel 1991, Mihajlović era un giocatore impavido e specialista dei calci piazzati con un fantastico fiuto per il gol. Riposa in pace Siniša». Lo scrive la federazione europea sul proprio profilo Twitter.

“Sono profondamente addolorato nell’apprendere della scomparsa di Sinisa Mihajlovic, uno dei calciatori e allenatori più celebrati della Serbia. In campo, i suoi calci di punizione incarnavano una passione e una dedizione per la bellezza del calcio che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport e la sua morte è una grande perdita per tutti noi. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile”. E’ il cordoglio del presidente della Fifa, Gianni Infantino, per la scomparsa del 53enne tecnico serbo. In occasione della partita delle Fifa Legends, Infantino e i calciatori si sono stretti a centrocampo per rendere omaggio a Mihajlovic.

La premier Giorgia Meloni ha twittato il suo saluto al tecnico serbo: «Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei stato esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente».

Matteo Renzi ringrazia Mihajlovic «per il coraggio che ci hai insegnato e per la forza che hai trasmesso».

Giuseppe Conte, guida del M5S, sottolinea come Sinisa «mancherà a ogni amante del calcio».

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, saluta commosso il «bolognese di adozione», conosciuto negli anni alla guida dei rossoblù e manda un «abbraccio fortissimo alla moglie Arianna e ai figli».

Il presidente FIGC Gabriele Gravina definisce questo «un giorno triste per il calcio italiano», evidenziando come «in un’epoca spesso contraddistinta dalla falsità», Sinisa abbia saputo «anteporre sempre la verità non sottacendo i suoi difetti e le sue debolezze».

Il patron della Lazio Claudio Lotito e il club biancoceleste piangono la perdita «di un grande laziale, un guerriero in campo e nella vita», promettendo di ricordarlo come merita con l’abbraccio infinito della sua squadra e della sua gente.

Tanto amore anche della Sampdoria, i cui colori Mihajlovic difese in campo e in panchina (»Un’autentica leggenda che noi non dimenticheremo mai«), dall’Inter dove appese gli scarpini al chiodo (»Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio«, si legge sul sito del club nerazzurro.

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