Jaime Moises Rodriguez Diaz, originario del Messico, condannato a 27 anni di carcere
Milano 24 dicembre 2022 – Per la corte d’Assise di Milano essere un padre e marito che “si sentiva fallito per non essere riuscito a costruire ‘una buona famiglia’” puo’ considerarsi “una condizione emotiva del tutto alterata” tale da concedere le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante. E’ la valutazione della corte d’assise di Milano contenuta nella motivazione della sentenza con cui ha condannato a 27 anni di reclusione Jaime Moises Rodriguez Diaz, 43enne originario del Messico, arrestato dai Carabinieri ad Arese (Milano) il 19 giugno 2021 con l’accusa di aver ucciso la moglie connazionale di 48 anni e di aver poi tentato di fare lo stesso con il maggiore dei tre figli della coppia.
“Dopo aver ucciso la moglie ed aver aggredito” il figlio, stringendogli la cintura al collo, “Rodriguez – scrivono i giudici Ilio Mannucci Pacini e Alessandro Santangelo – entra in uno stato di confusione, che attesta come avesse si’ immaginato di uccidere” la moglie e il figlio,” ma poi, di fronte al misfatto, non ha verosimilmente la reazione che si attendeva da se stesso. Resta confuso, colpito con la cintura dal figlio, obbedisce all”ordine di “chiudersi in bagno” intimato dall’altra figlia.
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