Situazione in Ecuador: governo revoca il coprifuoco nel 70% del paese

Create tre fasce di rischio per l’applicazione della misura

Quito, 24 gennaio 2024 – Il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha firmato un decreto attraverso cui ha modificato il criterio di imposizione del coprifuoco, legato allo stato di emergenza in vigore, che ora è stato revocato per il 70% delle regioni del Paese.

Attraverso il suo account X Noboa ha annunciato di «aver firmato il decreto per flessibilizzare il coprifuoco» che da ieri «riguarda 160 dei 221 cantoni ecuadoriani».

Dallo scorso 9 gennaio, a causa di un’ondata di violenze causate da bande criminali, il governo di Quito ha introdotto lo stato di emergenza per 60 giorni, con l’aggiunta della dichiarazione di “conflitto armato interno”, e un coprifuoco notturno.

In base al nuovo decreto ora quest’ultima misura è stata “semaforizzata” con tre gradi di rischio: alto (coprifuoco dalle 24 alle 5 per 38 cantoni ), medio (dalle 2 alle 5, per 23 cantoni) e basso (revoca totale del coprifuoco per 160 cantoni).

Cooperazione internazionale in materia di sicurezza

Da Washington attrezzature militari per un milione di dollari

Il governo dell’Ecuador ha annunciato la firma di un accordo di cooperazione in tema di sicurezza e difesa con le autorità degli Stati Uniti con l’obiettivo di sostenere Quito nella lotta contro le organizzazioni criminali responsabili della spirale di violenza che attanaglia la nazione sudamericana da settimane. Lo ha riferito la ministra degli Esteri di Quito, Gabriela Sommerfeld, al termine di un incontro tra il presidente ecuadoriano Daniel Noboa con il consigliere speciale per le Americhe della Casa Bianca Christopher Dodd, la comandante delle forze armate statunitensi del Comando Sud Laura Richardson e il vice sottosegretario dell’Ufficio per gli affari antidroga Christopher Landberg. «La visita delle alte autorità statunitensi – ha detto Sommerfeld – è un segnale politico forte e concreto di sostegno degli Stati Uniti alla gestione del presidente Daniel Noboa nel conflitto armato non internazionale contro il terrorismo, il traffico di droga e la criminalità organizzata transnazionale».

Gli Usa hanno già consegnato oltre 20.000 giubbotti antiproiettile e più di un milione di dollari di attrezzature critiche per la sicurezza e la risposta alle emergenze, comprese ambulanze e veicoli di supporto logistico per la difesa. Washington ha anche annunciato che aumenterà la presenza di personale dell’Fbi e del dipartimento della Sicurezza nazionale nel Paese per sostenere la formazione continua della polizia e della magistratura nella lotta al crimine.

Intanto Noboa ha affermato che il suo governo sta vincendo la «battaglia» contro la criminalità organizzata, evidenziando che dopo aver dichiarato il «conflitto armato interno» la settimana scorsa, le morti violente si sono ridotte da 38 a 6 al giorno, un totale di 3.052 persone sono state arrestate tra il 9 e il 22 gennaio e, durante questo periodo, sono anche state sequestrate 1.036 armi da fuoco, 1.319 armi bianche, 135 caricatori di armi, più di 40.200 proiettili e quasi 5.000 esplosivi.

Anche il Brasile ha offerto cooperazione su sicurezza e intelligence

Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva ha espresso solidarietà all’omologo ecuadoriano Daniel Noboa – alle prese con un’ondata di violenza criminale nel suo Paese – e ha indicato la disponibilità del suo governo ad aiutare l’Ecuador attraverso azioni di cooperazione nei settori dell’intelligence e della sicurezza. La crisi ecuadoriana è stata al centro di una telefonata tra i due presidenti.

Nel corso della conversazione Lula ha sottolineato che la lotta contro la criminalità organizzata è una sfida anche per il Brasile anche a causa dalla porosità e dall’estensione delle frontiere terrestri e marittime del Paese. «Entrambi – riferisce una nota della presidenza brasiliana – hanno convenuto che i Paesi sudamericani devono essere uniti nella lotta contro la criminalità organizzata, che colpisce tutti, e che il rafforzamento dell’integrazione regionale è una condizione fondamentale per superare il problema».

spagna

Situación en Ecuador: el gobierno levanta el toque de queda en el 70% del país

Crear tres bandas de riesgo para la aplicación de la medida

Quito, 24 de enero de 2024 – El presidente ecuatoriano Daniel Noboa ha firmado un decreto por el que modifica el criterio de imposición del toque de queda, vinculado al estado de emergencia en vigor, que ahora ha sido revocado en el 70% de las regiones del país.

A través de su cuenta X, Noboa anunció que «había firmado el decreto para flexibilizar el toque de queda» que desde ayer «afecta a 160 de los 221 cantones ecuatorianos».

Desde el pasado 9 de enero, debido a una ola de violencia causada por bandas criminales, el gobierno de Quito introdujo el estado de emergencia durante 60 días, con la adición de la declaración de “conflicto armado interno”, y un toque de queda nocturno.

Según el nuevo decreto, ahora esta última medida ha sido “semaforizada” con tres grados de riesgo: alto (toque de queda de 24 a 5 para 38 cantones ), medio (de 2 a 5, para 23 cantones) y bajo (levantamiento total del toque de queda para 160 cantones).

Cooperación internacional en materia de seguridad

Equipo militar de Washington por un millón de dólares

El gobierno de Ecuador ha anunciado la firma de un acuerdo de cooperación en materia de seguridad y defensa con las autoridades de Estados Unidos con el objetivo de apoyar a Quito en la lucha contra las organizaciones criminales responsables de la espiral de violencia que atenaza la nación sudamericana desde hace semanas. Gabriela Sommerfeld, ministra de Asuntos Exteriores de Quito, al término de una reunión entre el presidente ecuatoriano Daniel Noboa y el consejero especial para las Américas de la Casa Blanca, Christopher Dodd, La comandante de las Fuerzas Armadas de los Estados Unidos, Laura Richardson, y el subsecretario adjunto de la Oficina de Asuntos de Drogas, Christopher Landberg. la visita de las altas autoridades estadounidenses – dijo a Sommerfeld – es una señal política fuerte y concreta de apoyo de Estados Unidos a la gestión del presidente Daniel Noboa en el conflicto armado no internacional contra el terrorismo, el tráfico de drogas y la delincuencia organizada transnacional».

Estados Unidos ya ha entregado más de 20.000 chalecos antibalas y más de un millón de dólares en equipos críticos de seguridad y respuesta a emergencias, incluidas ambulancias y vehículos de apoyo logístico para la defensa. Washington también anunció que aumentará la presencia de personal del FBI y del Departamento de Seguridad Nacional en el país para apoyar la formación continua de la policía y el poder judicial en la lucha contra el crimen.

Mientras tanto, Noboa ha afirmado que su gobierno está ganando la «batalla» contra la delincuencia organizada, destacando que después de declarar el «conflicto armado interno» la semana pasada, las muertes violentas se han reducido de 38 a 6 al día, un total de 3.052 personas fueron detenidas entre el 9 y el 22 de enero y, durante este período, también fueron incautadas 1.036 armas de fuego, 1.319 armas blancas, 135 cargadores de armas, más de 40.200 balas y casi 5.000 explosivos.

Brasil también ha ofrecido cooperación en seguridad e inteligencia

El presidente de Brasil, Luiz Inacio Lula da Silva, ha expresado su solidaridad con su homólogo ecuatoriano Daniel Noboa – enfrentado una ola de violencia criminal en su país – e indicó la disposición de su Gobierno a ayudar a Ecuador mediante acciones de cooperación en los ámbitos de la inteligencia y la seguridad. La crisis ecuatoriana fue el centro de una llamada telefónica entre los dos presidentes.

Durante la conversación, Lula destacó que la lucha contra el crimen organizado es un desafío también para Brasil debido a la porosidad y la extensión de las fronteras terrestres y marítimas del país. Ambos – refiere una nota de la presidencia brasileña – acordaron que los países sudamericanos deben estar unidos en la lucha contra la delincuencia organizada, que afecta a todos, y que el fortalecimiento de la integración regional es una condición fundamental para superar el problema».

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