Perù, 150 indigeni bloccano il trasporto di pertolio in Amazzonia

Lima, 30 settembre 2020 – La compagnia petrolifera statale peruviana Petroperu ha denunciato che circa 150 persone di una comunità indigena hanno occupato una stazione di distribuzione dell’Oleodotto nordperuviano (Onp) rivendicando dal governo miglioramenti nell’assistenza sanitaria e nella qualità della vita. In un comunicato diffuso a Lima – a quanto riporta una agenzia Ansa – la compagnia ha indicato che «a partire dal pomeriggio del 28 settembre un folto gruppo di indigeni, armati di lance, si sono concentrati illegalmente nella stazione n.5 dell’Onp, nell’Amazzonia peruviana, dove permangono nel quadro di una misura di forza per ottenere quanto sollecitano».
I media locali segnalano che gli indigeni che partecipano alla protesta fanno parte delle comunità chapra, kandoshi, kichwa, shawi, achuar, awajun e wampis. Essi esigono che la totalità degli introiti provenienti dalle attività nella zona di Datem del Maranon siano destinati a spese sociali per le comunità native. Petroperu ha reso noto che per precauzione ha disposto l’evacuazione di tutto il personale della stazione, senza precisarne il numero. L’impianto si trova nella regione peruviana di Loreto, a 1.000 chilometri a nord-est di Lima. La compagnia ha inoltre avvertito «dei gravi pericoli a cui si stanno esponendo i manifestanti, che si sono installati dentro una struttura industriale di alto rischio». Ad esempio di questo il comunicato spiega che gli occupanti si trovano «molto vicini ai serbatoi petroliferi, dove sono proibite le attività che possono generare fonti di innesco, come l’uso dei cellulari o la manipolazione di materiali». Infine Petroperu ha sollecitato le autorità di Lima di realizzare uno sgombero della stazione per proteggere l’infrastruttura di questo oleodotto che trasporta il petrolio dall’Amazzonia al Pacifico. 

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