San Francesco di Sales

Oggi è San Francesco di Sales, da cento anni patrono dei giornalisti

Teologo, dialettico e, soprattutto innovatore nelle forme della comunicazione

Milano, 24 gennaio 2024 – La Chiesa ricorda oggi, 24 gennaio, San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori cattolici.

Teologo, dialettico e, soprattutto innovatore nelle forme della comunicazione, San Francesco di Sales, (1567-1622), fu il primo ad introdurre l’uso di fogli stampati da distribuire nelle case o da affiggere all’ingresso delle chiese per le comunicazioni religiose e di catechesi. Per questi motivi PIO XI nel 1923, lo assunse a “patrono dei giornalisti”. La sua ricorrenza, il 24 gennaio, è motivo di riflessione per tutta la categoria, credenti e non credenti, sulla necessità che essa rimetta l’etica al centro della professione.

L’Enciclopedia Garzanti lo definisce: “Elegante predicatore e prosatore alieno dai toni aspri, abile nell’intrecciare immagini e idee”.

A Parigi è allievo dei gesuiti  da cui impara l’arte del discernimento. Vive un passaggio d’epoca analogo a quello che stiamo vivendo. “È un “uomo ponte” – scrive Padre Occhetta- che ha testimoniato la sua fede in un contesto ostile. Davanti ai problemi nuovi che sfidavano la Chiesa e il mondo non ha dato risposte vecchie. Per lui la controriforma cattolica inizia dal recuperare la propria interiorità per “sentire interiormente”. Non ha paura. Scrive (si calcola più di 30.000 lettere), predica (in un contesto calvinista) e parla delle cose di Dio nei colloqui personali. I contenuti della fede che comunicherà attraverso i “nuovi media” di allora hanno nella la sua crisi di fede del 1587 un momento generativo. Ne esce affidandosi a Dio: “io vi amerò, Signore”. La sua forza- conclude Padre Occhetta nel suo articolo-  è stata la capacità di accogliere la sua debolezza. Come prete inizia a vivere una serie di sconfitte. Dal pulpito non è ascoltato così decide di pubblicare dei foglietti volanti, simili a dei super tweets del tempo! Li faceva scivolare sotto gli usci delle case o li affiggeva ai muri.

Ai giornalisti lascia il suo testamento: “Vi garantisco che ogni volta che sono ricorso a repliche pungenti, ho dovuto pentirmene. Gli uomini fanno di più per amore e carità che per severità e rigore”. Un invito al dialogo e alla pacatezza quanto mai attuale.

spagna

Hoy es San Francisco de Sales, patrón de los periodistas desde hace cien años.

Teólogo, dialéctico y, sobre todo, innovador en las formas de comunicación

Milán, 24 de enero de 2024 – La Iglesia recuerda hoy, 24 de enero, a san Francisco de Sales, patrón de los periodistas y escritores católicos.

Teólogo, dialéctico y, sobre todo, innovador en las formas de comunicación, San Francisco de Sales (1567-1622), fue el primero en introducir el uso de hojas impresas para distribuirlas en los hogares o colocarlas a la entrada de las iglesias para comunicaciones religiosas y catequesis. Por estos motivos, PIO XI en 1923 lo contrató como “patrón de los periodistas”. Su aniversario, el 24 de enero, es motivo de reflexión para toda la categoría, creyentes y no creyentes, sobre la necesidad de volver a poner la ética en el centro de la profesión.

La Enciclopedia Garzanti lo define: “Elegante predicador y prosista extraterrestre, de tono áspero, hábil para tejer imágenes e ideas”.

En París fue alumno de los jesuitas de quienes aprendió el arte del discernimiento. Está viviendo una transición de era similar a la que estamos viviendo. “Es un “hombre puente” – escribe el padre Occhetta – que dio testimonio de su fe en un contexto hostil. Ante los nuevos problemas que desafiaban a la Iglesia y al mundo, no dio viejas respuestas. Para él, la contrarreforma católica comienza por recuperar la interioridad para “sentir interiormente”. No tiene miedo. Escribe (se estima más de 30.000 cartas), predica (en un contexto calvinista) y habla de las cosas de Dios en conversaciones personales. Los contenidos de la fe que comunicará a través de los “nuevos medios” de la época tienen un momento generativo en su crisis de fe de 1587. Surge entregándose a Dios: “Te amaré, Señor”. Su fuerza – concluye el padre Occhetta en su artículo – era la capacidad de abrazar su debilidad. Como sacerdote comienza a vivir una serie de derrotas. Desde el púlpito no lo escuchan por lo que decide publicar unos folletos sueltos, ¡parecidos a los súper tuits de la época! Los deslizaba bajo las puertas de las casas o los fijaba en las paredes.

Deja su testamento a los periodistas: “Les garantizo que cada vez que recurrí a respuestas mordaces, tuve que arrepentirme. Los hombres hacen más por amor y caridad que por severidad y rigor.” Una invitación al diálogo y a la calma más vigente que nunca.

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