Nestlé Italia istituisce la la “Nestlé Baby Leave”, un congedo retribuito di 3 mesi di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore.
Assago, 22 marzo 2022 – Esteso a tre mesi il congedo di paternità. Per la prima volta un’azienda, la Nestlé ha siglato con i sindacati (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) un accordo che istituisce la “Nestlé Baby Leave”, un congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore. Una iniziativa che mira ad agevolare la carriera delle donne. Complessivamente l’azienda investirà oltre 1 milione di euro all’anno per questa nuova misura a sostegno della genitorialità condivisa.
La “Nestlé Baby Leave” potrà essere fruita dal secondo caregiver in un’unica soluzione entro sei mesi della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore, per assicurarsi che i genitori abbiano il giusto tempo per definire una routine di collaborazione e supporto reciproco.
Il nuovo congedo avrà assicurata l’erogazione di tutti gli elementi retributivi.
Nestlé, con questo accordo, si pone l’obiettivo di consentire a tutta la famiglia di dedicare tempo ed energie al nuovo arrivato, in un periodo particolarmente delicato non solo per la crescita del bambino, ma anche per quella dei genitori.
La nuova policy rappresenta un importante passo in avanti sia rispetto ai dieci giorni previsti attualmente dalla legislazione italiana, sia alle politiche adottate finora da Nestlé stessa che, già dal 2012 e per prima in Italia, ha introdotto due settimane aggiuntive di congedo retribuito per il lavoratore padre o secondo caregiver, misura che dal prossimo mese verrà superata dalla “Nestlé Baby Leave”.
Numerose ricerche dimostrano quanto la genitorialità stia diventando un’esperienza sempre più sfidante, soprattutto per le donne. Non sorprende dunque che, secondo gli ultimi dati ISTAT, nel 2020 il nostro Paese abbia raggiunto il picco negativo di nascite, con un tasso di 7 neonati ogni 1.000 abitanti.
Anche i dati INPS sui beneficiari del congedo parentale per Covid-19, rimarcano l’assenza di una equa condivisione dei carichi familiari. Solo il 21% dei padri ne ha fatto richiesta, contro il 79% delle madri. Numeri che confermano quanto le donne svolgano ancora il ruolo di principale caregiver nelle famiglie italiane.
La nuova parental policy di Nestlé nasce proprio dalla consapevolezza del difficile contesto sociale e culturale che caratterizza il nostro Paese in materia di genitorialità condivisa e gender balance. Da sempre attenta a queste tematiche, con la “Nestlé Baby Leave” l’azienda mira a scardinare gli stereotipi che considerano, tuttora, la cura del figlio in età neonatale come una responsabilità esclusivamente femminile, offrendo una misura concreta rivolta a valorizzare la genitorialità delle persone, anziché costituire una delle cause del divario di genere nel modo del lavoro.
“Le iniziative a supporto della genitorialità e dell’abbattimento delle barriere di genere rappresentano da sempre una priorità per Nestlé. Si tratta di due temi assolutamente inscindibili poiché la genitorialità continua a impattare sull’avanzamento di carriera delle donne, rendendo dunque necessario riequilibrare ruoli e compiti nel contesto familiare” – ha commentato Giacomo Piantoni, Direttore Risorse Umane del Gruppo Nestlé in Italia – “Siamo stati i primi in Italia, nel 2012, a prevedere due settimane di congedo di paternità e oggi, dieci anni dopo, continuiamo a dimostrare di essere degli apripista su queste tematiche. Non potrebbe essere altrimenti, Nestlé è infatti al fianco dei neogenitori fin dalla sua fondazione, oltre 150 anni fa. L’attenzione ai bisogni di bambini e genitori è incisa nel nostro DNA”.
“L’accordo sindacale condiviso, frutto del buon sistema di relazioni sindacali costruito negli anni, mira ad agevolare la conciliazione dei tempi vita e di lavoro, attraverso il bilanciamento dei carichi familiari promuovendo, in questo modo, anche la carriera femminile e una genitorialità sempre più condivisa” – commentano Albanese, Palazzoli, Paolella e Tartaglione per le Segreterie Nazionali, rispettivamente, di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL.
“L’intesa raggiunta, oltre a rappresentare una concreta misura in favore delle pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito lavorativo, delinea una lungimirante strategia sociale nella convinzione che la tutela e la promozione della genitorialità è al contempo una opportunità in favore delle attuali generazioni e un investimento per quelle future. Fai, Flai e Uila auspicano che questo accordo possa fare da apripista sia nella contrattazione collettiva che nel Paese.”
L’impegno e le iniziative adottate per supportare la genitorialità hanno già portato a ottimi risultati, come dimostra il tasso di natalità interno all’azienda di 1,6 figli per donna nel 2021, un dato più alto della media italiana, che si attesta a 1,24. Il grande lavoro di Nestlé è stato riconosciuto anche dal Bloomberg Gender Equality Index che nel 2022, per il quarto anno consecutivo, ha premiato l’azienda per i progressi compiuti nel perseguimento di una cultura aziendale inclusiva, che comprenda parità di genere e salariale.
Nestlé Baby Leave: licencia de paternidad paga extendida a 3 meses
Nestlé Italia establece el “Nestlé Baby Leave”, un permiso retribuido de 3 meses que puede tomar un padre que trabaja o un segundo cuidador con motivo del nacimiento de un hijo o la adopción de un menor.
Assago, 22 de marzo de 2022 – La licencia de paternidad se ha ampliado a tres meses. Por primera vez como empresa, Nestlé ha firmado un acuerdo con los sindicatos (Fai Cisl, Flai Cgil y Uila Uil) por el que se establece el “Nestlé Baby Leave”, un permiso retribuido de 3 meses (12 semanas consecutivas) de los que se utilizan los trabajadores padre o segundo cuidador con motivo del nacimiento de un hijo o de la adopción de un menor. Una iniciativa que pretende facilitar la carrera profesional de las mujeres. En conjunto, la compañía invertirá más de 1 millón de euros al año en esta nueva medida de apoyo a la crianza compartida.
El “Nestlé Baby Leave” puede ser disfrutado por el segundo cuidador en una sola solución dentro de los seis meses siguientes al nacimiento de un hijo o la adopción de un menor, para garantizar que los padres tengan el tiempo adecuado para definir una rutina de colaboración y apoyo recíproco.
El nuevo permiso tendrá asegurado el pago de todos los elementos del salario.
Con este acuerdo, Nestlé pretende permitir que toda la familia dedique tiempo y energía al recién llegado, en un período especialmente delicado no solo para el crecimiento del niño, sino también para el de los padres.
La nueva política representa un importante paso adelante tanto en comparación con los diez días previstos actualmente por la legislación italiana, como con las políticas adoptadas hasta ahora por la propia Nestlé que, ya en 2012 y por primera vez en Italia, ha introducido dos semanas adicionales de vacaciones pagadas para el trabajador, padre o segundo cuidador, medida que será superada por el “Nestlé Baby Leave” a partir del próximo mes.
Numerosas investigaciones muestran cómo la crianza de los hijos se está convirtiendo en una experiencia cada vez más desafiante, especialmente para las mujeres. No es de extrañar, por tanto, que, según los últimos datos del ISTAT, en 2020 nuestro país alcance su pico negativo de nacimientos, con una tasa de 7 recién nacidos por cada 1.000 habitantes.
Los datos del INPS sobre los beneficiarios de la licencia parental por Covid-19 también subrayan la ausencia de un reparto equitativo de las cargas familiares. Solo el 21% de los padres lo solicitaron, frente al 79% de las madres. Cifras que confirman hasta qué punto las mujeres siguen desempeñando el papel de principal cuidadora en las familias italianas.
La nueva política de parentalidad de Nestlé surge precisamente de la conciencia del difícil contexto social y cultural que caracteriza a nuestro país en materia de crianza compartida y equilibrio de género. Siempre atenta a estos temas, con el “Nestlé Baby Leave” la empresa pretende desmentir los estereotipos que aún consideran el cuidado de un recién nacido como una responsabilidad exclusivamente femenina, ofreciendo una medida concreta encaminada a potenciar la crianza de los hijos de las personas, más bien que ser una de las causas de la brecha de género en la forma de trabajar.
“Las iniciativas para apoyar la crianza de los hijos y la eliminación de las barreras de género siempre han sido una prioridad para Nestlé. Se trata de dos temas absolutamente inseparables ya que la crianza sigue impactando en el desarrollo profesional de las mujeres, por lo que es necesario reequilibrar roles y tareas en el contexto familiar”- comentó Giacomo Piantoni, Director de Recursos Humanos del Grupo Nestlé en Italia- “Hemos estado los primeros en Italia, en 2012, en prever dos semanas de permiso de paternidad y hoy, diez años después, seguimos demostrando que somos pioneros en estos temas. Como no podía ser de otra forma, Nestlé ha estado al lado de los nuevos padres desde su fundación hace más de 150 años. La atención a las necesidades de niños y padres está grabada en nuestro ADN”.
“El convenio sindical compartido, fruto del buen sistema de relaciones sindicales construido a lo largo de los años, pretende facilitar la conciliación de los tiempos de vida y trabajo, a través del equilibrio de las cargas familiares, fomentando así también una carrera y una paternidad femeninas siempre más compartida ”– comentaron Albanese, Palazzoli, Paolella y Tartaglione para las Secretarías Nacionales, respectivamente, de FAI-CISL, FLAI-CGIL y UILA-UIL.
“El acuerdo alcanzado, además de representar una medida concreta a favor de la igualdad de oportunidades entre hombres y mujeres en el ámbito laboral, perfila una estrategia social con visión de futuro en el convencimiento de que la protección y promoción de la paternidad es al mismo tiempo una oportunidad en favor de las generaciones actuales y una inversión en las futuras. Fai, Flai y Uila esperan que este acuerdo pueda marcar el camino tanto en la negociación colectiva como en el país”.
El compromiso y las iniciativas adoptadas para apoyar la crianza ya han dado excelentes resultados, como lo demuestra la tasa interna de natalidad de la empresa de 1,6 hijos por mujer en 2021, una cifra superior a la media italiana, que se sitúa en 1,24. El gran trabajo de Nestlé también fue reconocido por el Índice de Igualdad de Género de Bloomberg que en 2022, por cuarto año consecutivo, premió a la compañía por los avances realizados en la búsqueda de una cultura corporativa inclusiva, que incluye la igualdad de género y salarial.