Le politiche del Milano Latin Festival restano quelle di sempre: la musica è per tutti

In questi giorni sono subissato da messaggi di persone che mi chiedono che cosa stia succedendo in merito ai concerti di Camila Cabello e Ozuna che non saranno al Milano Latin Festival ma in altre sedi. Avrei voluto non commentare e pensare solamente al nostro palinsesto concerti e piazze musicali, mA mi vedo Costretto a dare una risposta chiara, se non altro per non trascorrere ore al telefono per spiegare taluni questioni.

Vedete quando nel 2015 ho deciso di NON lasciare Milano senza il festival latino e ho raccolto la sfida, ma soprattutto l’immagine finale che Latinoamericando aveva lasciato: mi sono trovato di fronte ad una montagna di questioni che per molti anni erano rimaste irrisolte, come per esempio il costo troppo alto dell’ingresso, il parcheggio a 6 € e il fiumiciattolo che era una fabbrica di zanzare, oltre chiaramente a DOVER trovare una soluzione d’ingresso agevolato per chi arrivasse prima delle 20,30. MA SOPRATTUTTO per quelle persone disinteressate al concerto. Oggi  il prezzo d’ingresso sapete tutti essere molto accettabile, il parcheggio costa 2 €, le zanzare sono QUASI sparite e abbiamo creato un’area concerti così da permettere a tutti di frequentare il festival anche durante i concerti particolarmente importanti.

Quello che purtroppo NON si riesce a risolvere è il problema delle capienze che ci limitano in quanto Circondati da strade, parcheggi mezzi pubblici e cabina elettrica, questo CI PONE DI FRONTE UN PROBLEMA DIVERSO, di cui VI VOGLIO PARLARE. Abbiamo prodotto per due anni Ozuna e ci sarebbe piaciuto produrlo per il terzo anno, come tutti sapete in questo momento è un top player assoluto, e quindi era immaginabile che il suo cachet potesse salire, ma arrivare a costare oltre 300.000 tra artista, jet privato, hotel 5 stelle per 30 persone, trasferimenti in mercedes per 30 persone, un rider tecnico da stella mondiale per non parlare del catering, CI E’ SEMBRATO DAVVERO TROPPO. Quando ho assunto il grado di ammiraglio della grande nave che è il Festival, mi sono ripromesso di RIPORTARE il festival ad un livello UMANO, vi sono quindi dei limiti che mi sono imposto oltre i quali NON intendo andare per NON venire meno alle mie promesse, alle mie aspettative, MA SOPRATTUTTO non rischiare di commettere gli stessi errori del passato PERDENDO di vista la cosa più PREZIOSA cha abbiamo conquistato in questi anni, LA VOSTRA FIDUCIA! Considerazioni finali: iva 22%, siae 10% mi costringerebbero ad un incasso di biglietteria di € 450.000 per andare A PARI e far pagare un biglietto d’ingresso € 75 dando per scontato il sold out, questa dinamica si SCONTRA FORTEMENTE con la mia idea di festival aperto a tutte le tasche, motivo per cui ho trovato il coraggio di DIRE NO GRAZIE. Purtroppo molti booking e manager dei cantanti latino americani ( fortunatamente non tutti ) si sono MONTATI LA TESTA e questo è anche il motivo per cui punteremo su tutti gli artisti meno esosi, più talentuosi ed anche
Artisti ITALIANI vicino al mondo latinoamericano.

NON MI RESTA altro che augurare a tutti un fantastico 2020, all’insegna della buona musica, del buon cibo e
Dell’allegria che accomuna tutti gli amanti del continente latinoamericano.

Un caro saluto, Fabio Messerotti, Direttore Editoriale del TGF

 

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