Alg: “raccontare la guerra è un lavoro ad alto rischio. Ma restiamo responsabili”
Milano, 3 marzo 2022 – La giornalista del TG1 Stefania Battistini e i due operatori della troupe Rai, Simone Traini e Mauro Folio inviati a Dnipro mentre stavano per andare in diretta sono stati raggiunti dai militari ucraini che, mitra alla mano hanno, fatto irruzione nello studio. Stefania e i due operatori sono usciti con le mani alzate. A lei a Simone Traini e Mauro Folio la solidarietà della redazione del TGF LatinoQuotidiano.
Di seguito il comunicato del sindacato dei giornalisti
Raccontare la guerra è un lavoro ad alto rischio. I giornalisti vanno rispettati e aiutati: negli scenari del conflitto, ma anche mettendoli nelle condizioni di lavorare in sicurezza . Lo afferma L’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
“Esprimiamo la nostra solidarietà alla collega Stefania Battistini e ai due operatori della troupe Rai Simone Traini e Mauro Folio inviati a Dnipro per quanto accaduto questa mattina durante la diretta del programma Uno Mattina. L’irruzione delle forze speciali ucraine che, con violenza, hanno tenuto sotto il tiro dei loro fucili mitragliatori i tre operatori dell’informazione fermati per controlli per qualche tempo, dimostra ancora una volta quanto sia pericoloso il mestiere del giornalista“ afferma il presidente della ALG Paolo Perucchini. “Le qualità professionali e la preparazione di chi oggi è impegnato in teatri di guerra sono sicuramente elevate. Chiediamo a tutti i colleghi, in particolare ai giovani freelance che in queste ore si stanno riversando in Ucraina e nei territori occupati dai russi, di essere responsabili nei loro comportamenti mettendosi nelle condizioni di sicurezza. Agli editori che utilizzano queste risorse professionali, però, chiediamo l’impegno a garantire loro tutta l’assistenza utile, le massime tutele e le necessarie coperture assicurative. L’informazione di qualità comincia dal rispetto di chi lavora”.