Elezioni Ecuador

Elezioni Ecuador: riconteggio parziale dei voti

Dopo che la settimana scorsa sembrava ormai presa la decisione del Cne di ufficializzare gli esiti delle elezioni del 7 febbraio e procedere al ballottaggio, l’arrivo di Perez e dei nativi presso il Consiglio elettorale nazionale sembra aver nuovamente riaperto i giochi.

Quito, 27 febbraio 2021 – Il Consejo Nacional Electoral (Cne) dell’Ecuador ha accolto in parte la richiesta del movimento Pachakutik di riconteggio dei voti, con 4 voti a favore e 1 astenuto. Saranno 31 i seggi elettorali in cui il Cne ha accettato di fare il riesame, quindi una piccola parte della richiesta fatta dai nativi, che avrebbero voluto la riverifica di oltre 27.000 liste elettorali (su un totale di 39.000). Yaku Perez era arrivato al Cne martedì 23 febbraio, consegnando una petizione, per contestare il risultato del primo turno,  insieme a 14 casse contenenti circa 16.000 verbali elettorali. Il Consiglio elettorale, dal canto suo, ha rilevato 10 liste elettorali con incongruenze numeriche e 21 con firme mancanti.

La marcia dei nativi

Dopo una settimana di marcia attraverso la Sierra meridionale dell’Ecuador insieme a migliaia di attivisti, il candidato del movimento dei popoli nativi Pachakutik, Yaku Perez, è arrivato a Quito martedì scorso preso il Cne. Una volta saputa la decisione del Consejo Electoral, dura la reazione di Yaku Perez su Twitter: “I membri del Cne hanno fatto la storia non per il loro attaccamento alla Democrazia ma ai potenti interessi economici che impongono le loro regole”. Il leader indigeno ha anche aggiunto che “Non chiediamo l’elemosina ma il rispetto della volontà del popolo ecuadoriano”.

La lista Pachakutik è espressione della più grande associazione di rappresentanza dei popoli originari, la Confederacion de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie). Nel voto del 7 febbraio, col suo candidato presidenziale Yaku Perez, il movimento aveva ottenuto il 19,39% delle preferenze e quasi subito avevano rilevato irregolarità in almeno 17 province del Paese.

Il ballottaggio

L’11 aprile, dunque, gli ecuadoriani saranno richiamati al voto per il ballottaggio, al momento previsto tra il candidato del centro sinistra Andres Arauz e quello di centro destra Guillermo Lasso. Arauz si era già aggiudicato il primo turno con il 32,72% delle voti, contro il 19,74% di Lasso. In termini di voti, quindi, la differenza tra il secondo classificato e Perez è pari a 32.600 preferenze.

Il coordinatore nazionale Pachakutik, Marlon Santi, martedì aveva reso noto che qualora le richieste avanzate per vie legali non dovessero avere il risultato sperato, il movimento procederà con la convocazione un congresso per decidere quale candidato appoggiare al secondo turno.

 

Elecciones en Ecuador: recuento parcial de votos

Luego de la decisión del Cne de formalizar los resultados de las elecciones del 7 de febrero y proceder a la votación la semana pasada, la llegada de Pérez y los nativos al Consejo Nacional Electoral parece haber reabierto los juegos nuevamente.

Quito, 27 de febrero de 2021 – El Consejo Nacional Electoral (Cne) de Ecuador aceptó parcialmente la solicitud del movimiento Pachakutik de recontar los votos, con 4 votos a favor y 1 abstención. Serán 31 colegios electorales en los que el Cne ha acordado reexaminar, por tanto, una pequeña parte de la solicitud realizada por los autóctonos, que habrían querido la reverificación de más de 27.000 listas electorales (de un total de 39.000). Yaku Pérez había llegado al CNE el martes 23 de febrero, entregando una petición, para impugnar el resultado de la primera vuelta, junto con 14 cajas que contenían cerca de 16.000 registros electorales. El Consejo Electoral, por su parte, encontró 10 listas electorales con inconsistencias numéricas y 21 con firmas faltantes.

La marcha de los nativos

Luego de una semana de marcha por la Sierra Sur de Ecuador con miles de activistas, el candidato del Movimiento de Pueblos Originarios Pachakutik, Yaku Pérez, arribó este martes a Quito para el CNE. Una vez conocida la decisión del Consejo Electoral, Yaku Pérez reaccionó en Twitter: “Los miembros del Cne hicieron historia no por su apego a la Democracia sino por los poderosos intereses económicos que imponen sus reglas”. El líder indígena también agregó que “No pedimos limosna sino respeto a la voluntad del pueblo ecuatoriano”.

La lista Pachakutik es una expresión de la asociación más grande que representa a los pueblos originarios, la Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie). En la votación del 7 de febrero, con su candidato presidencial Yaku Pérez, el movimiento había obtenido el 19,39% de las preferencias y casi de inmediato habían detectado irregularidades en al menos 17 provincias del País.

La papeleta

El 11 de abril, por tanto, los ecuatorianos serán convocados a votar por la boleta, en este momento prevista entre el candidato de centroizquierda Andrés Arauz y el candidato de centroderecha Guillermo Lasso. Arauz ya había ganado la primera vuelta con el 32,72% de los votos, frente al 19,74% de Lasso. En términos de votos, por lo tanto, la diferencia entre el subcampeón y Pérez es de 32.600 preferencias.

El coordinador nacional Pachakutik, Marlon Santi, anunció este martes que si las solicitudes realizadas por la vía legal no dan el resultado deseado, el movimiento procederá con la convocatoria de un congreso para decidir a qué candidato apoyar en la segunda vuelta.

 

 

 

 

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