Ecuador, giudice chiede arresto dell’ex presidente Correa che attualmente risiede in Belgio

QUITO, 07 ottobre 2020 – Un giudice ecuadoriano ha chiesto all’agenzia di polizia internazionale Interpol di «procedere con il codice rosso» di cattura contro i 15 condannati nella vicenda di corruzione conosciuta come «Caso Sobornos» (caso tangenti), tra cui l’ex presidente Rafael Correa, che attualmente risiede in Belgio. Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa e dal  quotidiano El Comercio, il documento di notifica per l’Interpol è stato emesso ieri dal giudice Iván Len e afferma che esiste già una condanna «debitamente eseguita» per l’ex presidente e gli altri coinvolti nel caso. Nel documento, il magistrato indica che «è di dominio pubblico» il fatto che alcune persone condannate non si trovino su territorio ecuadoriano. Oltre all’ex presidente Correa, sono stati condannati anche altri funzionari del suo governo come l’ex ministra Mara de Los Ængeles Duarte, l’ex segretario Wálter Sols e l’ex ministro Vinicio Alvarado, tra gli altri. Sempre a quanto riferisce l’Ansa, commentando la richiesta su Twitter, l’ex presidente Correa ha segnalato che si tratta di un «nuovo episodio ridicolo per l’Ecuador» e ha attaccato il giudice Leon, definendolo «completamente corrotto». Il 23 settembre, la giustizia dell’Ecuador ha ordinato la cattura di Correa per la sua condanna a otto anni di carcere per corruzione. La sentenza, confermata in ultima istanza, prevede l’interdizione a vita di Correa dalle cariche per elezione popolare, escludendolo così dalla corsa per le presidenziali in programma in Ecuador nel febbraio 2021

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