Consolato Ecuador Genova

Diplomatica ecuadoriana scappa con la figlia

L’ex compagno aveva già denunciato diverse volte il rischio che la donna, membro del corpo consolare dell’Ecuador a Genova, portasse via la figlia, in quanto sia lei che la bambina sono in possesso di un pasaporto diplomatico.

Genova, 7 marzo 2021 – Ha lasciato l’Italia all’improvviso portando con sé la figlia di sette anni senza il consenso del papà. Un caso di «sottrazione di minore» su cui stanno indagando la polizia e la procura di Genova. Ma con un risvolto che aggroviglia ulteriormente una situazione già difficile: la donna, 44 anni, originaria dell’Ecuador, fa parte del corpo consolare del suo Paese nella città ligure, e la bimba, come lei, ha un passaporto diplomatico. E ora l’ex compagno, un italiano di 38 anni, protesta perché i suoi segnali di allarme sono caduti nel vuoto: «Già altre due volte, nel 2019 e nel 2020, lei si era allontanata per un periodo di vacanza. Avevo dovuto presentare delle denunce. Ma soprattutto avevo chiesto che fosse tolto il documento alla bambina. Per evitare che succedesse ancora. E non mi hanno ascoltato».

In passato la donna era sempre tornata nel giro di una quindicina di giorni. Questa volta non ci sono notizie. Da più di un mese. I due sono una coppia di successo nel mondo degli scacchi. Lei è una campionessa di classe internazionale, lui ha il titolo di grande maestro ed è uno dei giocatori italiani di maggior peso. Nell’ambiente sono conosciuti, stimati, apprezzati. Dopo molti anni di convivenza, e la nascita della bimba, si sono separati di comune accordo.

La ricostruzione dei fatti

Martedì 9 febbraio, a Genova, il papà è andato a prendere la figlia a scuola, nel rispetto delle disposizioni sull’affidamento condiviso, e si è sentito dire che mancava dal venerdì precedente. Così ha interpellato la polizia. La squadra degli investigatori, che si avvale del supporto dell’Interpol ed è coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Arena, ha appurato che madre e figlia hanno preso un aereo da Milano-Malpensa. Una seconda traccia, molto labile, è un video, postato su internet intorno al 6 febbraio, in cui sembra riconoscibile una precisa località dell’Ecuador. Poi, il nulla. L’avvocato del papà, Maria Cristina Ciace, ha scritto all’ambasciatore del Paese sudamericano denunciando «l’increscioso incidente» e sottolineando che l’uomo aveva chiesto ripetutamente la revoca del documento alla bambina. Una strada da percorrere è l’attivazione della procedura di rimpatrio della minore prevista per gli Stati che aderiscono alla convenzione dell’Aja del 1980. Ma non è chiaro se la norma può essere applicata ai rappresentanti diplomatici. Esiste anche la possibilità di una «visita consolare»: il console italiano in Ecuador ha il diritto di accertare dove si trova e in che condizioni è la bambina. Anche le istituzioni locali, opportunamente sollecitate dall’Italia, potrebbero collaborare con la giustizia. «Io – dice il padre – non voglio il male di nessuno. Se mi sono rivolto alle autorità è solo perché mi aiutino a risolvere la situazione. Il mio unico desiderio è riabbracciare mia figlia». (Fonte ANSA)

Diplomática ecuatoriana escapa con su hija

La expareja ya había denunciado varias veces el riesgo de que la mujer, miembro del cuerpo consular de Ecuador en Génova, se llevara a su hija, ya que tanto ella como la menor están en posesión de un pasaporte diplomático.

Génova, 7 de marzo de 2021 – Se fue de Italia de repente, llevándose a su hija de siete años con él sin el consentimiento de su padre. Un caso de “secuestro de niños” que está siendo investigado por la policía y el fiscal de Génova. Pero con una implicación que enreda aún más una situación ya de por sí difícil: la mujer de 44 años, originaria de Ecuador, forma parte del cuerpo consular de su país en la ciudad ligur, y la niña, como ella, tiene pasaporte diplomático. Y ahora la expareja, un italiano de 38 años, protesta porque sus señales de alarma han caído en oídos sordos: «Ya dos veces más, en 2019 y 2020, se había ido de vacaciones. Tuve que presentar quejas. Pero, sobre todo, le había pedido que le quitaran el documento a la niña. Para evitar que vuelva a suceder. Y no me escucharon ».

En el pasado, la mujer siempre regresaba en quince días. Esta vez no hay novedades. Durante más de un mes. Los dos son una pareja exitosa en el mundo del ajedrez. Ella es campeona de clase internacional, tiene el título de gran maestro y es uno de los jugadores italianos más importantes. En el medio ambiente son conocidos, estimados, apreciados. Después de muchos años de convivencia y el nacimiento del niño, se separaron de común acuerdo.

La reconstrucción de los hechos

El martes 9 de febrero, en Génova, el padre fue a buscar a su hija al colegio, cumpliendo con las disposiciones sobre custodia compartida, y se supo que estaba desaparecido desde el viernes anterior. Entonces se comunicó con la policía. El equipo de investigadores, que cuenta con el apoyo de Interpol y está coordinado por el fiscal adjunto Giovanni Arena, ha constatado que madre e hija han tomado un avión desde Milán-Malpensa. Una segunda pista, muy tenue, es un video, publicado en Internet alrededor del 6 de febrero, en el que parece reconocerse una ubicación específica en Ecuador. Entonces nada. La abogada del padre, María Cristina Ciace, escribió al embajador del país sudamericano denunciando “el lamentable incidente” y destacando que el hombre había pedido reiteradamente que revocara el documento a la menor. Un camino a seguir es la activación del procedimiento para la devolución del menor previsto para los estados adheridos al Convenio de La Haya de 1980. Pero no está claro si la norma se puede aplicar a los representantes diplomáticos. También existe la posibilidad de una “visita consular”: el cónsul italiano en Ecuador tiene derecho a saber dónde está la niña y en qué estado. Incluso las instituciones locales, debidamente solicitadas por Italia, podrían colaborar con el sistema judicial. «Yo – dice el padre – no quiero el mal de nadie. Si me he dirigido a las autoridades es solo para ayudarme a resolver la situación. Mi único deseo es volver a abrazar a mi hija “. (Fuente ANSA)

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