Una storia che sembra avere dell’incredibile, ma è la vera storia di un italiano di Ascoli Piceno.
Bogotà, 15 luglio 2021 – Come riporta Il resto del Carlino, tutto inizia nel 2010, quando a seguito dell’appropriazione indebita di automobile, F.V. di 54 anni, viene condannato dal Tribunale di Ascoli a 1 anno e 2 mesi. Al momento della pena definitiva, nel 2019, l’ascolano ha chiesto al Tribunale di sorveglianza di Ancona di poter scontare la pena ai domiciliari, condizione consentita per pene inferiori ai due anni.
In attesa della fissazione dell’udienza, l’uomo si è recato in Colombia per salutare persone care prima dei domiciliari. Col 2020 la Colombia ha chiuso gli spostamenti per l’emergenza Covid, soprattutto a Bogotà dove F.V. si era recato e in cui nel frattempo sono scoppiate le proteste contro il governo. Mentre lui è bloccato lì, il Tribunale fissa l’udienza per marzo 2021 e così il suo avvocato chiede un rinvio.
Il rinvio non è concesso dal tribunale che non ritiene infattibile la partenza dell’ascolano da Bogotà, sebbene in piena emergenza Covid. Per questa ragione, il tribunale di sorveglianza respinge l’istanza di detenzione domiciliare ed emette l’ordine di carcerazione.
Il 54enne è finalmente riuscito a rientrare dalla Colombia, dopo oltre un anno, e per prima cosa è andato a costituirsi al carcere di Ascoli per scontare la propria pena.
Ora si attende per settembre la pronuncia della Cassazione sul ricorso portato avanti dall’avvocato dell’uomo, che ha definito “assurda” la decisione del tribunale di vigilanza, «tenuto conto dell’entità della pena, della natura del reato, del problema del sovraffollamento carcerario durante l’emergenza sanitaria e dei moniti della Farnesina».
Bloqueado en Colombia por Covid, regresa a Italia para ser arrestado
Una historia que parece tener increíble, pero es la verdadera historia de un italiano de Ascoli Piceno.
Bogotá, 15 de julio de 2021 – Según informó Il resto del Carlino, todo comenzó en 2010, cuando tras el desfalco de un automóvil, F.V. de 54 años, fue condenado por el Tribunal de Ascoli a 1 año y 2 meses. Al momento de la sentencia definitiva, en 2019, el Ascolano solicitó al Juzgado de Vigilancia de Ancona poder cumplir la condena en casa, condición permitida para penas inferiores a dos años.
A la espera de que se fijara la audiencia, el hombre se dirigió a Colombia para saludar a sus seres queridos ante los domiciliarios. Con 2020, Colombia ha cerrado los viajes debido a la emergencia del Covid, especialmente en Bogotá, donde F.V. había ido y donde mientras tanto han estallado protestas contra el gobierno. Mientras está atascado allí, la Corte fija la audiencia para marzo de 2021 y por eso su abogado pide un aplazamiento.
La postergación no es concedida por el tribunal que no considera innodable la salida del Ascolano desde Bogotá, aunque en medio de la emergencia Covid. Por esta razón, el tribunal de supervisión rechaza la solicitud de detención domiciliaria y emite la orden de detención.
El hombre de 54 años finalmente logró regresar de Colombia, después de más de un año, y primero fue a la cárcel de Ascoli para cumplir su condena.
Ahora se espera para septiembre el fallo de la Corte Suprema sobre el recurso presentado por el abogado del hombre, quien calificó de “absurda” la decisión del tribunal de control, “teniendo en cuenta la magnitud de la pena, la naturaleza del delito, el problema de hacinamiento en las cárceles durante la emergencia sanitaria y las advertencias de la Cancillería”.