Uruguay: Luis Lacalle Pou (centro destra) avanti di 30 mila voti. Entro venerdì il risultato finale?

(AGI) – Montevideo, 25 nov. – Al ballottaggio delle presidenziali solo 30 mila voti separano il candidato di centro destra Luis Lacalle Pou, in testa, dal rivale di sinistra Daniel Martinez, motivo per cui la commissione sta procedendo a un riconteggio. In Uruguay si preannunciano giorni di attesa per conoscere il nome del nuovo presidente, che sara’ comunicato entro venerdi’. “Il tribunale non pronuncera’ il vincitore questa sera” ha dichiarato qualche ora dopo la chiusura dei seggi il presidente della Commissione elettorale, Jose’ Arocena. Dopo lo spoglio del 99,5% delle schede, lo scarto tra i due candidati era troppo ristretto, inferiore al numero di schede contestate, per poter proclamare il nome del nuovo capo dello Stato uruguayano. In base agli exit poll il 46enne Lacalle Pou, del Partito nazionale, risultava essere il vincitore, in linea con gli ultimi sondaggi pre-elettorali, grazie all’appoggio di un’ampia coalizione per la formazione di un “governo multicolore”. Dallo spoglio delle schede e’ invece emerso uno scarto sempre minore con il 62enne, Daniel Martinez, ex sindaco di Montevideo, esponente del partito al potere dal 2005, il Fronte Ampio. “Hanno provato a seppellirci ma non sapevano che eravamo dei semi piantati” ha detto Martinez davanti ad una folla di sostenitori della coalizione di sinistra, rifiutandosi di riconoscere la sconfitta. “Purtroppo il candidato di governo non ci ha telefonato e non ha riconosciuto un risultato che credevamo irreversibile” ha reagito Lacalle Pou, contattato, pero’, dal presidente uscente Tabare’ Vasquez. I due candidati alla presidenza hanno invitato i propri sostenitori all’ “unita’” e alla “pazienza” fino alla comunicazione del risultato finale. Il primo turno, lo scorso 27 ottobre, era stato vinto da Martinez con il 39,5% dei consensi, in vantaggio di 10 punti percentuali su Lacalle Pou, al 29%. In caso di vittoria del centro-destra, nel governo entrerebbe l’alleato di estrema destra nazionalista e neonazista, il partito Cabildo Abierto, che ha nei suoi ranghi ex militari coinvolti in torture e sparizioni forzate di detenuti durante la dittatura, dal 1973 al 1985. Il nuovo presidente della Repubblica entrerà in carica il primo marzo 2020.  (AGI)

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