“Max” e “Berla”: arrivano due cani anti – Covid del Centro Cinofili dell’Arma dei Carabinieri.

Nella primavera 2021 l’Università degli Studi di Milano e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione per l’impiego di cani del Centro Cinofili Carabinieri di Firenze nell’individuazione di soggetti affetti da Covid-19.

Milano, 2 dicembre 2021 –  “Max” e “Berla” due pastori tedeschi al fianco dei carabinieri per individuare chi ha il Covid.  La fase esecutiva del progetto è stata affidata alla Direzione dell’U.O.C. Microbiologia, Virologia Clinica e Diagnostica delle Bioemergenze, nella persona del Direttore, la Professoressa Maria Rita Gismondo e al Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo”.
Nelle fasi addestrative sono stati impiegati cani di razza “pastore tedesco”: “Max” e “Berla”. Inizialmente, le unità cinofile hanno operato su campioni di garze impregnate di sudore, prelevato a persone affette da Covid-19 e a soggetti già risultati negativi al tampone molecolare. Contando sulle capacità olfattive dei cani addestrati nel distinguere gli odori, Max e Berla sono stati indotti a fiutare i pazienti infetti.

L’addestramento si è svolto in un’area interna dell’Ospedale “L. Sacco”, priva di possibili distrazioni e soprattutto esente da potenziali fonti di contaminazione olfattiva. Le persone volontarie, interessate allo studio, sono tutti pazienti ricoverati presso la U.O.C. di Malattie Infettive dell’ospedale “L. Sacco”, con documentata positività al tampone molecolare rino-faringeo. I campioni sono stati approntati con garze sterili asportando il sudore dalla zona ascellare e inguinale con le dovute cautele sanitarie; ogni prelievo è stato eseguito in condizioni di sterilità del campione, evitando qualsiasi rischio di contaminazione. Ogni garza, infatti, è stata posta in un contenitore sterile, sigillato e contenente un codice univoco, in modo da rispettare la privacy del paziente, pur consentendo la completa tracciabilità del campione. Nelle varie fasi dell’addestramento, ad ogni paziente, è stato eseguito un doppio prelievo, per consentire la ricerca in parallelo da parte di ciascun cane.

Da aprile 2021 a ottobre 2021, sono stati utilizzati 427 campioni di sudore, appartenenti a 127 pazienti, di età compresa tra i 21 e gli 86 anni, di cui 54% di sesso femminile e 46% di sesso maschile. I cani hanno individuato i positivi, a prescindere dal sesso e dalla carica virale, poiché il loro impiego si è focalizzato sulla individuazione e memorizzazione dello specifico odore da ricercare. La successiva fase addestrativa ha interessato la discriminazione di altri odori presenti nel campione, escludendoli dalla “memoria olfattiva” del cane, come, ad esempio, la plastica del contenitore sterile, i dispositivi di protezione individuale del personale sanitario e il materiale di cui era composta la stessa garza.

Realizzata la fase dell’imprinting olfattivo dei due cani, si è passati alle prove su individui positivi al Covid-19 presso l’HuB tamponi dell’Ospedale “L. Sacco”. Fase del progetto particolarmente utile perché supera il mero contesto addestrativo simulato per evidenziare già uno scenario reale. Il protocollo è stato sviluppato garantendo la massima sicurezza degli operatori e dei cani impiegati, attraverso l’effettuazione di periodici tamponi molecolari rinofaringei agli operatori e tamponi salivari con visita clinica ai cani in addestramento. Il progetto, che ripercorre analoghe iniziative realizzate in ambito internazionale, ha visto la recente visita di ufficiali della Polizia di Dubai alle recenti addestrative svolte dai Carabinieri del Centro Cinofili presso l’Ospedale “L. Sacco”. Gli esiti della sperimentazione in atto, frutto della collaborazione tra il personale dell’Ateneo milanese e gli Ufficiali del Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo” rappresentano un primo step di ricerca, da rassegnare al Comando Generale dell’Arma per le valutazioni che riterrà di sviluppare con gli Organi Istituzionali Centrali in funzione delle esigenze di sicurezza dei cittadini.

Max” y “Berla”: llegan dos perros anti-Covid del Centro Canino Carabinieri.

En la primavera de 2021, la Universidad de Milán y los policías firmaron un protocolo de colaboración para el uso de perros del Centro Canino Policias de Florencia en la identificación de sujetos afectados por Covid-19

Milán, 2 de diciembre de 2021 – “Max” y “Berla” dos pastores alemanes junto a los policias para identificar quién tiene Covid. La fase ejecutiva del proyecto fue encomendada a la Dirección de la U.O.C. Microbiología, Virología Clínica y Diagnóstico de Bioemergencias, en la persona de la Directora, Profesora Maria Rita Gismondo y el Comando Interregional de Policias “Pastrengo”.
En las fases de adiestramiento se utilizaron perros “pastor alemán”: “Max” y “Berla”. Inicialmente, las unidades caninas operaron con muestras de gasa empapada en sudor, tomadas de personas con Covid-19 y de personas que ya habían dado negativo en la prueba del hisopo molecular. Confiando en las habilidades olfativas de perros entrenados para distinguir olores, Max y Berla fueron inducidos a olfatear a los pacientes infectados.

La formación se llevó a cabo en un área interna de la “L. Sacco ”, libre de posibles distracciones y sobre todo libre de posibles fuentes de contaminación olfativa. Los voluntarios interesados ​​en el estudio son todos pacientes ingresados ​​en la U.O.C. de Enfermedades Infecciosas de la “L. Sacco ”, con positividad documentada al hisopo molecular rino-faríngeo. Las muestras se prepararon con gasa estéril retirando el sudor de la zona axilar e inguinal con las debidas precauciones sanitarias; Cada recolección se realizó en condiciones estériles de la muestra, evitando cualquier riesgo de contaminación. Cada gasa, de hecho, se colocó en un recipiente estéril, sellado y que contenía un código único, con el fin de respetar la privacidad del paciente, permitiendo al mismo tiempo la trazabilidad completa de la muestra. En las distintas etapas del adiestramiento se tomó una muestra doble para cada paciente, para permitir la investigación en paralelo de cada perro.

Desde abril de 2021 hasta octubre de 2021 se utilizaron 427 muestras de sudor, pertenecientes a 127 pacientes, con edades entre 21 y 86 años, de los cuales 54% eran mujeres y 46% hombres. Los perros han identificado los positivos, independientemente del sexo y la carga viral, ya que su uso se ha centrado en identificar y memorizar el olor específico a buscar. La fase de entrenamiento posterior implicó la discriminación de otros olores presentes en la muestra, excluyéndolos de la “memoria olfativa” del perro, como por ejemplo, el plástico del recipiente estéril, el equipo de protección individual del personal sanitario y el material del cual estaba compuesto por la misma gasa.

Una vez que se completó la fase de impronta olfativa de los dos perros, se llevaron a cabo pruebas en individuos positivos para Covid-19 en los hisopos de HuB del “L. Saco”. Fase del proyecto particularmente útil porque va más allá del mero contexto de entrenamiento simulado para resaltar ya un escenario real. El protocolo se desarrolló asegurando la máxima seguridad de los operadores y de los perros utilizados, mediante la ejecución de hisopos moleculares nasofaríngeos periódicos a los operadores y hisopos salivales con visita clínica a los perros en adiestramiento. El proyecto, que recorre iniciativas similares llevadas a cabo a nivel internacional, contó con la reciente visita de agentes de la Policía de Dubai a la reciente formación llevada a cabo por los Carabinieri del Centro Canino en el “L. Saco”. Los resultados del experimento en curso, fruto de la colaboración entre el personal de la Universidad de Milán y los Oficiales del Comando Interregional Policias “Pastrengo”, representan un primer paso en la investigación, que se presentará al Comando General del Arma para las evaluaciones que estime desarrollar con los Órganos Institucionales Centrales de acuerdo con las necesidades de seguridad de los ciudadanos.

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