laurearsi ai tempi del covid

Laurearsi in tempi di Covid

La situazione occupazionale dei laureati in tempi di pandemia 

Milano – 25 ottobre 2020 – L’università ti introduce nel mondo del lavoro, attraverso lo stage curricolare o tirocinio ti permette di dare una sbirciatina a quella vita fatta di sacrifici, di scadenze, e di capire che gli sforzi dei genitori sono tanti e in qualche modo è giusto ripagarli. Ci si iscrive a un corso di laurea con la speranza di trovare il lavoro dei sogni, o quanto meno un lavoro decente che ti permetta di vivere. Si sa, ci sono troppi laureati e pochissimi posti di lavoro… Ma questo è un discorso trito e ritrito. Era già difficile trovare un lavoro prima del Covid. Ora, con il tasso di disoccupazione in continua crescita, quale sarà il futuro dei giovani laureandi, che non sono riusciti a fare uno stage o un tirocinio, e quindi dare i primi passi nel mondo del lavoro? Ad oggi per uno stage formativo, ti chiedono esperienza, minimo 3 lingue, conoscere tutti programmi informatici, saper andare e tornare sulla luna, per un misero rimborso spese. Che ne sarà di coloro che non riusciranno a fare nemmeno quella breve esperienza per poter avere un futuro nel mondo competitivo del lavoro?

In questi giorni mi sono imbattuta in una storia su LinkedIn, di una giovane laureata, che nonostante il racconto travagliato, sorrideva per la foto di rito e indossava con orgoglio la sua corona di alloro.

laurearsi in tempi di Covid
Laura Bovinci_Instagram

“Nell’ultimo periodo niente è andato per il verso giusto! 

Inizio lockdown = presunto inizio del tirocinio! 

La mia relatrice un bel giorno di fine agosto mi abbandona. 

Me l’hanno tirata per l’ultimo esame, quindi non l’ho passato, ho contattato chiunque: dal coordinatore al Magnifico a Conte. 

Poi mi chiama la segreteria “non si può laureare, le mancano 4 cfu!” 

Infine un super party di quelli che piacciono a me, il giorno esatto dopo l’uscita del DPCM! 

Ora, secondo il mio piano, dovrei esser in Thailandia o in Sud America con uno zaino, ma mi ritrovo fissa sul mio letto. 

E come non bastasse, sognavo Roma da una vita. Ma ora è tutto online. 

Ma comunque si sono felice di aver raggiunto un traguardo così bello e importante!” 

  • Laura Bonvicini

Racconti come questi ce ne sono tanti, è triste immaginare come faranno tutti questi giovani laureati in tempi di lockdown a farsi strada nel mondo del lavoro. Auguro a loro di non demordere e come diceva il comico John Belushi in uno dei tanti film che ha realizzato «Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.»

Graduarse en tiempos de Covid

La situación laboral de los graduados en tiempos de pandemia

Milán – 25 de Octubre 2020 – La universidad te introduce al mundo laboral, a través de una pasantía te permite echar un vistazo a esa vida hecha de sacrificios, plazos, y entender que los esfuerzos de los padres son muchos y de alguna manera es justo retribuirlos. Te inscribes en un programa de estudios con la esperanza de encontrar el trabajo de tus sueños, o al menos un trabajo decente que te permita vivir. Hay demasiados graduados y muy pocas plazas de trabajo… Pero este es un discurso repetido. Ya era difícil encontrar trabajo antes del Covid. Ahora con la tasa de desempleo en continuo crecimiento, ¿Cuál será el futuro de los jóvenes universitarios, que no han podido realizar pasantías y por tanto dar sus primeros pasos en el mundo laboral? Hoy en día, para una pasantía, te piden experiencia, al menos 3 idiomas, conocer todos los programas de informática, para saber cómo ir y volver a la luna, todo por un mísero reembolso de gastos. Para aquellos que no van a poder tener al menos esa breve experiencia ¿Que futuro les espera en el competitivo mundo laboral?

Estos días me encontré con una historia en LinkedIn, de una joven graduada, quien, a pesar de su problemática historia, sonrió para la foto habitual y lució orgullosa su corona de laurel.

“¡En el último período, nada ha salido bien! 

Inicio de lockdown = presunto inicio de la pasantía! 

Un buen día de finales de agosto me deja mi relatora. 

No aprobé el último examen, me puse en contacto con todo el mundo: coordinador universitario, rector, me falto llamar en mi auxilio el presidente de la Republica. 

Entonces la secretaría me dice “no puedes graduarte, necesitas 4 créditos”. 

Finalmente, una súper fiesta de las que me gustan a mí, ¡el día exacto después del lanzamiento del DPCM! 

Ahora, según mi plan, debería estar en Tailandia o Sudamérica con una mochila, pero me encuentro mirando el techo acostada desde mi cama. 

Y por si fuera poco, llevaba toda la vida soñando con Roma. Pero ahora todo está en línea. 

Pero en cualquier caso, ¡estoy feliz de haber alcanzado una meta tan hermosa e importante!” 

  • Laura Bonvicini 

Hay muchas historias como estas, es triste imaginar lo que harán todos estos jóvenes graduados en tiempos de lockdown para abrirse camino en el mundo laboral. Deseo que no se rindan y, como dijo el comediante John Belushi en una de las muchas películas que hizo, “Cuando las cosas se ponen difíciles, los duros incian a jugar”.

 

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