Humanitas University, inaugurato il nuovo anno accademico

Conferita la prima Laurea Honoris Causa dell’Ateneo a Katalin Karikò per i suoi studi sulla tecnologia a mRNA.

italia

Pieve Emanuele (Milano), 29 novembre 2021 – Passione, perseveranza, internazionalità e contaminazione dei saperi. Questo il senso del messaggio trasmesso da Katalin Karikò, biochimica e Senior Vice President di BioNTech, al pubblico riunito oggi – in presenza e in streaming – per l’inaugurazione dell’ottavo anno accademico di Humanitas University. Presenti alla cerimonia il sindaco di Pieve Emanuele Paolo Festa, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’assessore per l’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione Regione Lombardia Fabrizio Sala, il ministro per gli Affari regionale e le Autonomie Maria Stella Gelmini, il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e l’onorevole Valentina Aprea. A fare gli onori di casa il presidente di Humanitas Gianfelice Rocca, il rettore di Humanitas University Marco Montorsi.

Katalin Karikò
Katalin Karikò – Biochimica e Senior Vice President di BioNTech

L’inaugurazione del nuovo anno accademico è stata l’occasione, per il conferimento della prima laurea honoris causa in Medicina dell’Ateneo alla professoressa Karikò “in considerazione dello straordinario contributo allo studio e allo sviluppo di una nuova generazione di vaccini basati sulla innovativa tecnologia a mRNA, tra cui quello anti COVID 19, a ulteriore conferma del valore dell’integrazione tra conoscenze mediche e applicazioni tecnologiche”.

Il sindaco di Pieve, Paolo Festa

Paolo Festa
Paolo Festa – Sindaco di Pieve Emanuele

“Quando ho pronunciato la parola Università, ricordo bene in quanti mi dicevano che era una follia, di ridimensionare le mie ambizioni e concentrarmi sulle cose “che interessano davvero alla gente” come le buche nelle strade o i rifiuti abbandonati sul territorio. Ma chi può dire, in tutta onestà, che un progetto come quello dell’Università non riguardi la vita di tutti? Cosa può coinvolgere le persone più dell’istruzione e della formazione dei nostri ragazzi? Si tratta di costruire il futuro e io credo fortemente che la politica ricopra un ruolo determinante in questo senso: abbiamo il dovere di guardare avanti con lungimiranza, progettare il domani, immergerci certamente nei problemi quotidiani, ma con un occhio rivolto sempre oltre. Ce l’abbiamo fatta e siamo fieri di questa scelta, perché oltre all’opportunità di altissimo livello che rappresenta per i giovani, questa Università sta rivitalizzando una zona del nostro paese, traino inconsapevole di un’economia locale che aveva bisogno di nuova linfa. Abbiamo portato un’Università a Pieve Emanuele, ma non solo: abbiamo aperto un centro di formazione professionale legato alla ristorazione con Afol, che in tre anni di vita continua a registrare una crescita davvero interessante. Sempre con Afol e altri importanti soggetti proprio in questi giorni abbiamo dato vita ad una nuova fondazione, I-Crea che fornirà ai ragazzi diplomati di corsi di alta specializzazione su materie come turismo, tecnologie e cultura”. Paolo Festa ha poi ringraziato il Sindaco Sala visto che la città Metropolitana di Milano è tra i fondatori della fondazione e ha sostenuto Pieve Emanuele come sede di molti dei corsi che verranno attivati, ma anche Regione Lombardia che ha finanziato questo nuovo progetto.

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala – Sindaco di Milano

“A Milano abbiamo il 91% di vaccinati ed è una cosa di cui sono orgoglioso. Grazie alla campagna di vaccinazione migliaia di persone sono state salvate, per merito del Green pass molte attività economiche hanno riaperto permettendo a Milano e alla Lombardia di trainare una ripresa che già si vede, anche se sarà discontinua rispetto al passato. La vigilanza sulla sicurezza sanitaria va mantenuta alta, per questo da sabato scorso fino al 31 dicembre in centro saranno obbligatorie le mascherine”.

 

 

Il Ministro Maria Stella Gelmini

Maria Stella Gelmini
Maria Stella Gelmini – Ministro per gli Affari regionale e le Autonomie

“Il Pnrr e le altre riforme che lo accompagnano ci mettono a disposizione progettualità per imporre un decisivo cambio di passo e di prospettiva al sistema universitario – ha sottolineato il ministro per gli Affari regionale e le Autonomie, Maria Stella Gelmini – Attraverso le risorse vogliamo fare una rivoluzione copernicana che metta al centro formazione e ricerca, valorizzando competenze e capitale umano. Qui all’Humanitas sono sicura che il Pnrr è già una realtà e un fatto concreto, il vostro ateneo segna la strada a molte università e incarna la fisionomia che il Pnrr vorrebbe imprimere al sistema accademico italiano”.

 

Il Ministro Maria Cristina Messa 

Maria Cristina Messa
Maria Cristina Messa – Ministro dell’Università e della Ricerca

“Oggi occorre un modo nuovo di approcciare la ricerca e la formazione. Abbiamo bisogno di un cambio di passo che riguarda tutti: pubblico, privato, università, enti di ricerca, impresa. Dobbiamo sperimentare una possibilità nuova: molti fondi e molte riforme. Serve una mentalità nuova, senza barriere, fra chi fa scienza e chi applica la scienza. A breve pubblicheremo delle manifestazioni di interesse per bandire i primi 6 miliardi del Recovery Plan dedicati alla ricerca. Dei 6 miliardi che sono a disposizione, noi ci attendiamo non più di 60 progetti, che devono trovare la collaborazione tra pubblico e privato, tra università, enti di ricerca e impresa. Le manifestazioni di interesse dovranno avere risposte che possano realizzare queste filiere in maniera chiara, sempre basate sulla qualità, sulla massa critica, durature nel tempo e trasferire tutto questo nella formazione dei giovani e delle nuove professioni.
“Tutto questo si può fare se abbiamo i professionisti per farlo: dobbiamo ripensare la formazione e la valorizzazione delle persone che noi formiamo nelle nostre università. Gli studenti oggi si iscrivono ancora a medicina per l’empatia, perché c’è un fascino. Quest’anno per 14mila posti si sono iscritti in 70 mila. C’è una grandissima voglia dei giovani di sperimentarsi in questo. Da una parte c’è grande dispiacere nostro perché dobbiamo impedirlo a qualcuno, perché il nostro sistema non potrebbe reggere 70 mila studenti, qualitativamente sarebbe impossibile. Dall’altra dobbiamo dare il più possibile a chi si iscrive e a chi riesce a passare gli esami, creando non solo l’ambiente dei saperi, ma anche l’ambiente di vita, condividendo spazi e pensieri”, continua. “Abbiamo pochissimi medici ricercatori. Con il prossimo decreto ministeriale renderemo possibile la contemporaneità tra scuola di specializzazione e dottorato di ricerca. E questo sarà uno strumento per chi avrà voglia di farlo particolarmente utile. Ma i ricercatori medici non sono sufficientemente valorizzati. Noi dobbiamo sia formare e aumentare le competenze, ma anche portare il mondo del lavoro a riconoscere queste competenze per quello che sanno dare, in un’ottica che non può che vedere pubblico e privato andare insieme”

Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas

Gianfelice Rocca
Gianfelice Rocca – Presidente di Humanitas

“Gli ultimi due anni hanno cambiato profondamente le prospettive della nostra società. Le sfide che ci aspettano si sono moltiplicate: invecchiamento della popolazione, innovazione tecnologica, transizione climatica e digitale incidono fortemente sul futuro delle prossime generazioni. In questo contesto, anche il settore delle scienze della vita sarà sottoposto a crescenti pressioni e incredibili opportunità. I grandi leading hospital come Humanitas, in cui ricerca, didattica, formazione e innovazione convivono in sinergia, saranno sempre più partner strategici di questa trasformazione e del benessere della popolazione. I futuri medici e professionisti della salute dovranno saper far dialogare due orientamenti: da un lato, i nuovi servizi ad alta complessità legati alla medicina personalizzata e alle cure innovative, dall’altro la medicina distribuita che significa prevenzione, continuità di cure, cronicità, invecchiamento e responsabilità locale. Humanitas University, in virtù del suo DNA, può giocare un ruolo da protagonista in una rinnovata alleanza tra generazioni in cui si fondono valori e competenze del passato e del presente”.

Il Rettore di Humanitas University Marco Montorsi

Marco Montorsi
Marco Montorsi – Il Rettore di Humanitas University

“Sono molto felice di poter inaugurare l’Anno Accademico dopo l’interruzione forzata dello scorso anno soprattutto con un’occasione speciale come il conferimento della prima laurea honoris causa dell’Ateneo a Katalin Karikò, il cui lavoro ha contribuito allo sviluppo della tecnologia a mRNA alla base del vaccino. Questi due anni hanno accelerato una serie di cambiamenti e riflessioni su cui è fondamentale basarsi per adeguare i metodi di insegnamento alle necessità educative del nuovo millennio. Ad esempio abbiamo digitalizzato e innovato i nostri corsi, li abbiamo resi più flessibili in base alle esigenze degli studenti utilizzando le nuove tecnologie, senza dimenticare mail il focus sulle humanities. Ed è proprio il bisogno crescente di interdisciplinarietà a guidarci verso il futuro e a spingerci a fare rete con altri Atenei, come ad esempio il Corso di Laurea MEDTEC School con il Politecnico di Milano, che vuole essere la risposta concreta alle necessità di nuove competenze ingegneristiche all’interno del settore medico, o il corso di laurea in Infermieristica attivato anche a Castellanza, insieme a LIUC e Humanitas Mater Domini”.

Il nuovo Innovation Building: la casa in cui far crescere nuove idee

La volontà di Humanitas University di aprire nuove possibilità agli studenti si concretizza anche nella costruzione del nuovo Innovation Building, dedicato in particolare agli studenti del corso: 6mila metri quadrati che saranno la casa in cui far crescere e stimolare le idee, e aiutare a metterle in pratica in sinergia con l’ospedale, il Centro di Ricerca e il mondo delle aziende. L’Innovation Building sarà un incubatore di start-up, uno spazio fisico in cui sperimentare nanotecnologie, AI, biomedica e big data.

L’edificio, progettato dall’Architetto Filippo Taidelli, sarà in grado di riflettere anche architettonicamente e nell’organizzazione degli spazi l’integrazione tra Medicina e Ingegneria caratteristica del Corso: laboratori aperti e modulabili, che si connettono con le aule in cui si svolgono le lezioni frontali, favoriranno lo scambio di conoscenze e la comunicazione tra studenti e docenti di discipline diverse. Il nuovo edificio sorgerà nel Campus di Humanitas University, green e hi-tech, con un Simulation Center fra i più avanzati in Europa.

 

spagna

Universidad Humanitas, inaugurado el nuevo curso académico

Otorgado el primer título universitario Honoris Causa a Katalin Karikò por sus estudios en tecnología de ARNm.

Pieve Emanuele (Milán), 29 de noviembre de 2021 – Pasión, perseverancia, internacionalidad y contaminación del saber. Este es el significado del mensaje transmitido por Katalin Karikò, bioquímica y vicepresidenta senior de BioNTech, al público reunido hoy, en presencia y en streaming, para la inauguración del octavo curso académico de la Universidad Humanitas. Estuvieron presentes en la ceremonia el alcalde de Pieve Emanuele Paolo Festa, el alcalde de Milán Giuseppe Sala, el concejal de Educación, Universidad, Investigación, Innovación de la Región de Lombardía Fabrizio Sala, la ministra de Asuntos Regionales y Autonomías Maria Stella Gelmini, la ministra de Universidad e Investigación Maria Cristina Messa y la Honorable Valentina Aprea. Para hacer los honores el presidente de Humanitas Gianfelice Rocca, el rector de la Universidad Humanitas Marco Montorsi.

La inauguración del nuevo año académico fue la ocasión para la concesión del primer grado honoris causa en Medicina de la Universidad al profesor Karikò “en consideración a la extraordinaria contribución al estudio y desarrollo de una nueva generación de vacunas basadas en tecnología innovadora al ARNm , incluido el anti-COVID 19, confirmando aún más el valor de la integración entre el conocimiento médico y las aplicaciones tecnológicas ”.

El alcalde de Pieve, Paolo Festa

“Cuando dije la palabra Universidad, recuerdo bien a los que me decían que era una locura, para reducir mis ambiciones y enfocarme en las cosas” que realmente interesan a la gente “como baches en las calles o desperdicios abandonados en la zona. Pero quién puede decir , con toda honestidad, ¿que un proyecto como el de la Universidad no concierne a la vida de todos? ¿Qué puede involucrar a las personas más que la educación y formación de nuestros hijos? Se trata de construir el futuro y creo firmemente que la política tiene un papel decisivo en este sentido: tenemos el deber de mirar hacia adelante con previsión, planificar el mañana, ciertamente sumergirnos en los problemas cotidianos, pero con la mirada siempre mirando más allá. Lo hicimos y estamos orgullosos de esta elección, porque además de una oportunidad de el más alto nivel que representa para los jóvenes, esta Universidad está revitalizando una zona de nuestro país, un impulso inconsciente de una economía local que necesitaba no de nueva vida. Hemos traído una Universidad a Pieve Emanuele, pero no solo: hemos abierto un centro de formación profesional vinculado a la restauración con Afol, que en tres años de vida sigue registrando un crecimiento realmente interesante. Siempre con Afol y otros temas importantes, en estos días hemos dado vida a una nueva fundación, I-Crea, que brindará a los jóvenes egresados ​​cursos de alta especialización en temas como turismo, tecnología y cultura ”. Paolo Festa agradeció luego al alcalde Sala. dado que la ciudad metropolitana de Milán es una de las fundadoras de la fundación y ha apoyado a Pieve Emanuele como sede de muchos de los cursos que se activarán, pero también a la Región de Lombardía que ha financiado este nuevo proyecto.

El alcalde de Milán, Giuseppe Sala

“En Milán tenemos un 91% vacunado y es algo de lo que estoy orgulloso. Gracias a la campaña de vacunación, miles de personas se han salvado, gracias al Pase Verde se han reabierto muchas actividades económicas, permitiendo a Milán y Lombardía impulsar una recuperación que ya se puede ver, aunque será discontinuo con respecto al pasado. La vigilancia de la seguridad sanitaria debe mantenerse alta, por eso las mascarillas serán obligatorias en el centro desde el último sábado hasta el 31 de diciembre ”.

Ministra Maria Stella Gelmini

“El Pnrr y las demás reformas que la acompañan ponen a nuestra disposición la planificación para imponer un cambio decisivo de ritmo y perspectiva en el sistema universitario – subrayó la ministra de Asuntos Regionales y Autonomías, Maria Stella Gelmini – Con recursos queremos hacer una revolución copernicana que pone en el centro la formación y la investigación, potenciando las competencias y el capital humano. Aquí en Humanitas estoy seguro de que el PNRR ya es una realidad y un hecho concreto, tu universidad marca el camino para muchas universidades y encarna la fisonomía que le gustaría al Pnrr impresionar al sistema académico italiano “.

Ministra Maria Cristina Messa

“Hoy necesitamos una nueva forma de abordar la investigación y la formación. Necesitamos un cambio de ritmo que afecte a todos: públicos, privados, universitarios, instituciones de investigación, empresas. Necesitamos experimentar una nueva posibilidad: muchos fondos y muchas reformas. nueva mentalidad, sin barreras, entre los que hacen ciencia y los que la aplican. En breve publicaremos expresiones de interés para desterrar los primeros 6 mil millones del Plan de Recuperación dedicados a la investigación. De los 6 mil millones que están disponibles, no esperamos más de 60 proyectos, que deben encontrar la colaboración entre público y privado, entre universidades, organismos de investigación y empresas.Las manifestaciones de interés deben tener respuestas que puedan lograr estas cadenas de suministro de una manera clara, siempre basada en la calidad, masa crítica, duradera en el tiempo y trasladar todo ello a la formación de jóvenes y nuevas profesiones.
“Todo esto se puede hacer si contamos con los profesionales para hacerlo: tenemos que repensar la formación y el perfeccionamiento de las personas que formamos en nuestras universidades. Los estudiantes de hoy todavía se matriculan en medicina por la empatía, porque hay una fascinación. por 14 mil plazas, 70 mil se han inscrito. Hay un gran deseo de los jóvenes de experimentar en esto. Por un lado, está nuestro gran pesar porque tenemos que impedir que alguien lo haga, porque nuestro sistema no pudo soportar 70 mil alumnos, cualitativamente sería imposible. Por otro lado, hay que dar lo máximo posible a los que se matriculen y a los que logren aprobar los exámenes, creando no solo el ambiente de conocimiento, sino también el ambiente de vida. , compartiendo espacios y pensamientos ”, continúa. “Tenemos muy pocos investigadores médicos. Con el próximo decreto ministerial posibilitaremos la contemporaneidad entre escuela de especialización y doctorado investigador. Y esta será una herramienta especialmente útil para quienes quieran hacerlo. Pero los investigadores médicos no están suficientemente valorados. Debemos capacitar y aumentar las habilidades, pero también liderar el mundo del trabajo para reconocer estas habilidades por lo que pueden dar, en una perspectiva que solo puede ver lo público y lo privado ir de la mano “.

Gianfelice Rocca, presidente de Humanitas

“Los últimos dos años han cambiado profundamente las perspectivas de nuestra empresa. Los desafíos que nos esperan se han multiplicado: el envejecimiento de la población, la innovación tecnológica, el clima y la transición digital tienen un fuerte impacto en el futuro de las próximas generaciones. En este contexto, el sector de las ciencias de la vida también se verá sometido a presiones crecientes y oportunidades increíbles. Los grandes hospitales punteros como Humanitas, en los que la investigación, la docencia, la formación y la innovación conviven en sinergia, serán cada vez más socios estratégicos en esta transformación y en el bienestar de la población. Los futuros médicos y profesionales de la salud deberán ser capaces de comunicar dos orientaciones: por un lado, los nuevos servicios de alta complejidad vinculados a la medicina personalizada y los tratamientos innovadores, por otro lado la medicina distribuida que significa prevención, continuidad del tratamiento, cronicidad, envejecimiento. .y responsabilidad local. La Universidad Humanitas, en virtud de su ADN, puede jugar un papel protagónico en una renovada alianza entre generaciones en la que se fusionan valores y habilidades del pasado y el presente ”.

El rector de la Universidad Humanitas Marco Montorsi

“Estoy muy contento de poder inaugurar el Año Académico tras la interrupción forzada del año pasado, sobre todo con una ocasión especial como es la concesión del primer grado honorífico de la Universidad a Katalin Karikò, cuya labor ha contribuido al desarrollo de tecnología un ARNm en la base de la vacuna. Estos dos años han acelerado una serie de cambios y reflexiones en las que es fundamental apoyarse para adaptar los métodos de enseñanza a las necesidades educativas del nuevo milenio. Por ejemplo, hemos digitalizado y Innovamos nuestros cursos, los hemos flexibilizado en función de las necesidades de los estudiantes utilizando las nuevas tecnologías, sin olvidar el enfoque en las humanidades. Y es precisamente la creciente necesidad de interdisciplinariedad lo que nos guía hacia el futuro y nos empuja a relacionarnos con otras universidades. , como el curso de grado de la escuela MEDTEC con el Politecnico di Milano, que quiere ser la respuesta concreta a la necesidad de nuevas habilidades de ingeniería dentro del sector médico, o la carrera de Enfermería también activada en Castellanza, junto con LIUC y Humanitas Mater Domini ”.

El nuevo edificio de innovación: la casa donde pueden crecer nuevas ideas

La voluntad de la Universidad Humanitas de abrir nuevas posibilidades a los estudiantes se refleja también en la construcción del nuevo Edificio de Innovación, dedicado en particular a los estudiantes del curso: 6 mil metros cuadrados que serán el hogar en el que crecer y estimular ideas, y ayudar a ponerlos en práctica en sinergia con el hospital, el Centro de Investigación y el mundo empresarial. El Edificio de Innovación será una incubadora de empresas emergentes, un espacio físico en el que experimentar con nanotecnología, IA, biomedicina y big data.

El edificio, diseñado por el arquitecto Filippo Taidelli, también podrá reflejar la integración entre Medicina e Ingeniería característica del Curso arquitectónicamente y en la organización de espacios: laboratorios abiertos y modulares, que conectan con las aulas en las que se desarrollan. las clases magistrales favorecerán el intercambio de conocimientos y la comunicación entre estudiantes y profesores de diferentes disciplinas. El nuevo edificio se construirá en el campus universitario de Humanitas, ecológico y de alta tecnología, con uno de los centros de simulación más avanzados de Europa.

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