Falcone Borsellino
Lo storico scatto realizzato il 27 marzo 1992 a Palermo dal fotoreporter Tony Gentile.

Giornata della legalità: Falcone – Borsellino, 57 giorni che segnarono l’inizio della fine della Mafia.

Ma la lotta è ancora lunga e non bisogna dimenticare anche se i motori di ricerca che ricordano qualsiasi evento, quello di oggi lo hanno ignorato

Alle 17.57 di oggi 23 maggio 2022 un minuto di silenzio in tutti i comuni per ricordare la strage di Capaci avvenuta trent’anni fa nella quale persero la vita Giovanni Falcone sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Montinaro, Schifani e Dicillo.

francesca morvillo
Francesca Morvillo Ph Ministero Interni

Milano, 23 maggio 2022 – Sono passati 30 anni da quel 23 maggio 1992 quando a Capaci il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro vennero uccisi dalla mafia in un attentato che segnerà per sempre la storia del Paese. Alle 17:58, al passaggio con la scorta per Capaci, 1000 kg di tritolo sistemati all’interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l’autostrada esplosero investendo in pieno il corteo di auto e uccidendo sul colpo gli agenti Montinaro, Schifani e Dicillo. Un’ora e sette minuti dopo l’attentato, Giovanni Falcone morì dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione. Francesca Morvillo, sua moglie, morirà verso le 22:00. Nell’attentato rimasero ferite altre 23 persone fra cui gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Cinquantasette giorni dopo, il 19 luglio dello stesso anno, venne ammazzato Paolo Borsellino in via D’amelio sotto la casa della madre. Persero con lui la vita Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto è l‘agente Antonino Vullo rimasto ferito come altre 23 persone

Le iniziative

Falcone Borsellino
Lo storico scatto realizzato il 27 marzo 1992 a Palermo dal fotoreporter Tony Gentile.

Sono tantissime le iniziative organizzate in occasione del 30esimo anniversario della strage. Dalle 10 alle 11.30 sul palco speciale allestito al Foro Italico di Palermo si alterneranno il capo dello Stato Sergio Mattarella, la presidente della Fondazione Falcone Maria Falcone, esponenti delle istituzioni come i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, dell’Università Maria Cristina Messa, degli Esteri Luigi Di Maio e il capo della Polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi. Sempre al Foro Italico, dove è stato allestito un palco, per tutto il giorno vedrà alternarsi gli ospiti della Fondazione Falcone, fra loro don Luigi Ciotti, il segretario segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, musicisti, giornalisti, cantanti: prevista la partecipazione di Gianni Morandi e Malika Ayane.

Un minuto di silenzio alle 17.57

«Il 23 maggio – ha scritto Decaro presidente Anci nella lettera ai sindaci – è ormai diventata una data simbolo nella lotta contro tutte le mafie e a difesa della legalità, tant’è che nello stesso giorno si celebra la Giornata nazionale della legalità. È una data che rimarrà incisa nella storia del nostro Paese. Innanzitutto, per il suo carico di sangue e di lutto, naturalmente. Ma anche perché dopo quel giorno, e dopo la morte di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio dello stesso anno, lo Stato, spinto anche dal dolore e dall’indignazione popolare, avviò una lotta senza quartiere al potere mafioso con convinzione e strumenti inediti». «Per questi motivi e per l’impegno che i Comuni italiani profondono ogni giorno nella lotta alla legalità, anche sulla scia dell’impegno e dell’esempio di personalità come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – prosegue la lettera di Decaro – ritengo che il trentesimo anniversario della strage di Capaci vada commemorato con un appuntamento di forte valenza simbolica. In aggiunta alle commemorazioni pubbliche in programma in tutto il Paese anche i sindaci saranno uniti nel ricordo ritrovarsi virtualmente insieme, alle 17.57 del 23 maggio, per un minuto di raccoglimento accompagnato dalle note de Il silenzio, indossando la fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale e dei valori costituzionali». La lettera di Decaro ai sindaci dei Comuni capoluogo di provincia si chiude così: «Celebrare la Giornata nazionale della legalità nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci significa non solo onorare quelle morti, ma anche e soprattutto esaltare quelle vite che hanno compiuto fino all’estremo il proprio dovere per difendere i valori e i principi fissati nella nostra Costituzione».

Per non dimenticare gli agenti delle scorte

Capaci (Giuseppe Falcone, 23 maggio 1982) 5 morti e 23 feriti

montinaro
Antonino Montinaro
Ph Ministero Interni

Antonio Montinaro Assistente della Polizia di Stato, era il capo della scorta di Giovanni Falcone. Viaggiava nell’auto guidata da Vito Schifani. Originario di Lecce, figlio di un pescatore, aveva 30 anni. Lasciò la moglie Tina, ora una delle promotrici dell’associazione vittime di mafia, e due bambini.

Schifani
Vito Schifani Ph Ministero Interni

Vito Schifani Agente della scorta di Giovanni Falcone venne ucciso a soli 27. Era al volante della prima delle tre fiat croma che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Palermo.

 

Dicillo
Rocco Dicillo Ph Ministero Interni

Rocco Dicillo, nato il 13 aprile del 1962 a Triggiano in provincia di Bari, è stato un agente scelto di Polizia. Avendo superato il concorso in Polizia, interrompe gli studi universitari e parte per Bolzano, prima sede di servizio. Con altri uomini della scorta il 21 giugno del 1989 aveva sventato il primo attentato alla vita di Giovanni Falcone.

 

Via D’Amelio (Palo Borsellino, 19 luglio 1992) 6 morti e 24 feriti

via D'amelio
gli agenti della scorta uccisi

 

Agostino Catalano, capo scorta, 43 anni. Sposato, aveva perso la moglie ed era rimasto solo con le sue due figlie.

Walter Eddie Cosina, 30 anni. Era nato in Australia. Morto durante il trasporto in ospedale. Lasciava la moglie Monica.

Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto entrata a far parte di una squadra di agenti addetta alla protezione di obiettivi a rischio.

Vincenzo Li Muli, 22 anni. Il più giovane della pattuglia. Da tre anni nella Polizia di Stato, aveva ottenuto pochi mesi prima la nomina ad agente effettivo.

Claudio Traina, 26 anni. Arruolato in Polizia giovanissimo, dopo essere stato a Milano e Alessandria, aveva ottenuto da poco il trasferimento nella sua città: Palermo.

Antonio Vullo, 32 anni, agente, sposato e padre di un figlio, è l’unico riuscito a sopravvivere alla strage. Mentre i suoi colleghi si stringevano, come d’abitudine, attorno al magistrato, Vullo parcheggiava la macchina poco distante.

Quelle parole che resteranno nella memoria

«Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani mio,
a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato…,
chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani,
sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono:
io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare…
Ma loro non cambiano… loro non vogliono cambiare…
Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue,
di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti.
Non c’è amore, non ce n’è amore…»

La giornata della legalità

La giornata della legalità si celebra il 23 maggio di ogni anno ed è volta a commemorare le vittime di tutte le mafie e in particolare ricorda la Strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992. Sarebbe bello vedere che tutti i motori di ricerca ricordassero anche questa data come ricordano quotidianamente anniversari e date da non dimenticare. La Mafia è una montagna di merda ed è un male presente sotto diverse forme on ogni parte del Mondo

 

spagna

Día de la legalidad: Falcone – Borsellino, 57 días que marcaron el principio del fin de la Mafia

Pero la lucha aún es larga y no hay que olvidar aunque las herramientas de búsqueda que recuerdan cualquier evento, el de hoy lo hayan ignorado

Sucedió a las 17 horas, 56 minutos de hoy 23 de mayo de 2022

un minuto de silencio en todos los municipios

para recordar  la masacre de Capaci que tuvo lugar hace treinta años en la que perdieron la vida

Giovanni Falcone, su esposa Francesca Morvillo

y los hombres de la escolta Montinaro, Schifani y Dicillo

Milán, 23 de mayo de 2022 – Han pasado 30 años desde aquel 23 de mayo de 1992 cuando en Capaci el juez Giovanni Falcone, su esposa Francesca Morvillo y los agentes de escolta Vito Schifani, Rocco Dicillo y Antonio Montinaro fueron asesinados por la mafia en un ataque que marcará para siempre la historia del país. A las 17:58 horas, al pasar con la escolta justo en el desvío hacia Capaci, explotaron 500 kilos de dinamita trinitrotolueno (TNT) colocados dentro de bidones en un túnel de drenaje bajo la autopista, hicieron volar por los aires la caravana y matando a los agentes Montinaro, Schifani y Dicillo. Una hora y siete minutos después del ataque, Giovanni Falcone murió luego de algunos intentos desesperados de reanimación. Francesca Morvillo, su esposa, muere alrededor de las 22:00 horas. Otras 23 personas resultaron heridas en el ataque, entre ellos los oficiales Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello y el conductor judicial Giuseppe Costanza.

Cincuenta y siete días después, el 19 de julio del mismo año, Paolo Borsellino fue asesinado en via D’amelio debajo de la casa de su madre. Con él perdieron la vida Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi y Claudio Traina. El único sobreviviente es el agente Antonino Vullo que resultó herido.

Las iniciativas

Hay muchas iniciativas organizadas por motivo del 30 aniversario de la masacre. De 10 a 11.30 horas en el escenario especial instalado en el Foro Itálico de Palermo, interactuaran alternativamente el jefe de Estado Sergio Mattarella, el presidente de la Fundación Falcone Maria Falcone, representantes de instituciones como los ministros de Educación Patrizio Bianchi, del Interior Luciana Lamorgese, de Justicia alternarán Marta Cartabia, de la Universidad Maria Cristina Messa, de Relaciones Exteriores Luigi Di Maio y el jefe de la Policía Lamberto Giannini, el fiscal nacional antimafia Giovanni Melillo, el fiscal de Roma Francesco Lo Voi. el Foro Itálico, siempre en el Foro Italico, durante todo el día se alternarán los invitados de la Fundación Falcone, entre ellos Don Luigi Ciotti, el secretario general de la CISL Luigi Sbarra, músicos, periodistas, cantantes: la participación de Gianni Se espera la participación de Gianni Morandi y Malika Ayane.

Un minuto de silencio a las 5:57 pm

“El 23 de mayo -escribía Antonio Decaro, presidente de Anci en la carta a los alcaldes- se ha convertido ya en una fecha simbólica en la lucha contra todas las mafias y en defensa de la legalidad, tanto que ese mismo día se celebra el Día Nacional de la Legalidad. Es una fecha que quedará grabada en la historia de nuestro país. En primer lugar, por su carga de sangre y luto, claro. Pero también porque a partir de ese día, y tras la muerte de Paolo Borsellino y los cinco agentes de su escolta, el 19 de julio del mismo año, el Estado, impulsado también por el dolor y la indignación popular, inició una lucha implacable contra el poder mafioso con convicción y herramientas sin precedentes”. “Por estas razones y por el compromiso que los municipios italianos dedican todos los días a la lucha contra la legalidad, también a raíz del compromiso y el ejemplo de personalidades como Giovanni Falcone y Paolo Borsellino – continúa la carta de Decaro a los alcaldes- creo que el trigésimo aniversario de la masacre de Capaci debe ser conmemorado con una cita de fuerte valor simbólico. Además de las conmemoraciones públicas previstas en todo el país, los alcaldes también se unirán en el recuerdo de estar juntos virtualmente, a las 17.57 horas del 23 de mayo, en un minuto de meditación acompañado de las notas del Silencio, luciendo la faja tricolor, símbolo de unidad nacional y valores constitucionales”. La carta de Decaro a los alcaldes de los municipios capitales de provincia finaliza así: “Celebrar el Día Nacional de la Legalidad en el aniversario de la masacre de Capaci significa no sólo honrar esas muertes, sino también y sobre todo exaltar aquellas vidas que han llevado hasta la ‘ deber extremo de defender los valores y principios consagrados en nuestra Constitución”.

Esas palabras que quedaran en la memoria

“Yo, Rosaria Costa, viuda de mi agente Vito Schifani,
en nombre de todos los que dieron su vida por el Estado, el Estado…,
Pido ante todo que se haga justicia ya.
Dirigiéndose a los hombres de la mafia, porque están aquí (y no), pero ciertamente no son cristianos,
sepa que también para usted existe una posibilidad de perdón:
Te perdono, pero tienes que ponerte de rodillas, si tienes el coraje de cambiar…
Pero ellos no cambian… ellos no quieren cambiar…
Te pedimos por la ciudad de Palermo, Señor, que has hecho ciudad de sangre, demasiada sangre,
para trabajar por la paz, la justicia, la esperanza y el amor para todos.
No hay amor, no hay amor…”

El día de la legalidad

El día de la legalidad se celebra el 23 de mayo de cada año y tiene como objetivo conmemorar a las víctimas de todas las mafias y en especial se recuerda la masacre de Capaci ocurrida el 23 de mayo de 1992. Sería bueno ver que todos los motores de búsqueda se acuerden este día como recuerdan aniversarios y fechas de eventos para no olvidar. La mafia es una montaña de suciedad y es un mal presente en diferentes formas en cada parte del mundo

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