Ecuador: rivolta dei detenuti nel carcere da cui è evaso il narco-boss Fito

Tensione nella giornata di ieri nel carcere di Guayaquil, dove numerosi detenuti hanno messo in atto una protesta contro lo Stato

Quito, 28 marzo 2024 – I detenuti del carcere di Guayaquil, da cui è evaso a gennaio il narco-boss “Fito”, il nemico pubblico numero uno in Ecuador, hanno lanciato una «rivolta interna». Lo ha riferito l’amministrazione penitenziaria del paese, la Snai. «Il controllo è stato ripreso con successo su oltre l’80%» del carcere, ha assicurato la Snai.

Spari sono stati uditi provenire dal carcere, che fa parte di un vasto complesso penitenziario da cui è evaso il 7 gennaio il capo della gang criminale più potente del Paese sudamericano, Adolfo Macias, ancora in fuga. Stava scontando una pena di 34 anni per criminalità organizzata, traffico di droga e omicidio. La sua fuga è stata seguita da numerosi ammutinamenti nelle carceri dell’Ecuador e da scene di violenza scatenate nelle strade da parte delle bande.

Per ristabilire l’ordine il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha dichiarato il Paese in stato di «guerra» contro le gang e ha inviato sul campo più di 20mila soldati. Un tempo considerato un’isola di pace in America Latina, l’Ecuador, situato tra Colombia e Perù, i due maggiori produttori mondiali di cocaina, è stato colpito negli ultimi anni da un’ondata di violenza legata a faide tra bande, rotte del traffico di droga e potere nelle carceri.

spagna

Ecuador: revuelta de presos en el penal del que se escapó el narcocapo Fito

Tensión ayer en el penal de Guayaquil, donde numerosos reclusos realizaron una protesta contra el Estado

Quito, 28 de marzo de 2024 – Los reclusos de la prisión de Guayaquil, de la que escapó en enero el narcocapo “Fito”, enemigo público número uno de Ecuador, han lanzado una “revuelta interna”. Así lo informó la administración penitenciaria del país, Snai. “Se ha recuperado con éxito el control de más del 80%” de la prisión, aseguró Snai.

Se escucharon disparos provenientes del penal, que forma parte de un vasto complejo penitenciario del que el líder de la banda criminal más poderosa del país sudamericano, Adolfo Macías, escapó el 7 de enero y aún se encuentra prófugo. Cumplía una condena de 34 años por crimen organizado, narcotráfico y asesinato. A su fuga siguieron numerosos motines en las cárceles de Ecuador y escenas de violencia desatada en las calles por las pandillas.

Para restablecer el orden, el presidente ecuatoriano, Daniel Noboa, declaró al país en estado de “guerra” contra las pandillas y envió a más de 20 mil soldados al campo. Ecuador, alguna vez considerado una isla de paz en América Latina, ubicado entre Colombia y Perú, los dos mayores productores de cocaína del mundo, se ha visto golpeado en los últimos años por una ola de violencia vinculada a disputas entre pandillas, rutas de tráfico de drogas y poder en las prisiones.

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